25 lug 2016
O bag abolisce dai suoi prodotti le pellicce animali
25 lug 2016
La collezione autunnale delle borse componibili con base in gomma eva del brand O bag si caratterizzerà per l'abbandono della pelliccia vera a favore di eco pelliccia di alta qualità, che d’ora in avanti sarà utilizzata per creare i bordi intercambiabili delle borse “O bag”, le sacche interne delle “O basket” e le pattine intercambiabili delle tracolle “O pocket”.
“A partire dalla stagione autunno inverno 2016/2017 le collezioni O bag saranno fur free”, spiega Michele Zanella, Direttore Generale di Full Spot. “La nostra è una scelta nata da un’esigenza di una parte della nostra clientela che, pur amando molto la nostra borsa, non condivideva l’utilizzo di certi materiali. Noi abbiamo ascoltato il cliente, perché è il nostro interlocutore imprescindibile. Il successo di O bag deriva proprio dal passaparola, dall’esperienza personale condivisa e dall’interazione con il nostro pubblico”.
Tramite la LAV (Lega Anti Vivisezione), O bag ha sottoscritto il protocollo della “Fur Free Alliance”, coalizione internazionale di oltre 40 organizzazioni che lavorano per porre fine allo sfruttamento e uccisione di animali per la loro pelliccia, impegnandosi a non utilizzare più alcun tipo di pelliccia animale nelle proprie collezioni. La rinuncia alle pellicce interessa anche quelle derivanti dalla filiera alimentare (come per esempio quelle di coniglio).
La posizione presa da O bag risponde anche alle istanze dei consumatori: una recente rilevazione commissionata dalla LAV in 6 Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Polonia) ha dimostrato infatti che i consumatori che acquistano sistematicamente articoli animal free costituiscono almeno il 12% della domanda di prodotti moda, con una elevata potenzialità di crescita.
L'azienda padovana ha anche precisato che al fine di assicurare il rispetto degli impegni assunti, O bag si impegna a richiedere ai propri fornitori adeguate certificazioni che assicurino l’assenza dei materiali di origine animale. Inoltre, non essendo possibile ritirare dal mercato gli articoli delle collezioni precedenti all’autunno-inverno 2016/2017, contenenti vera pelliccia, gli stessi saranno ancora in commercio sino ad esaurimento.
Attualmente O bag è distribuito in più di 50 Paesi e recentemente è penetrato negli Emirati Arabi e in Cina. Lo sviluppo retail del marchio dell'azienda Full Spot S.p.A., che produce il brand, è iniziato nel 2012, si è consolidato nel 2015 annoverando aperture in location strategiche delle principali città italiane e del mondo: l’espansione della rete di franchising degli O bag store nel 2016 vanta il sesto punto vendita del brand a Milano per l'Italia e nuove vetrine a Praga, Mosca e Barcellona per l'Europa, Miami, Boston e Washington oltreoceano.
Solo nell’ultimo anno sono stati aperti oltre 100 punti vendita O bag store, raggiungendo così quota di circa 160 negozi per l’Italia e 80 per l’estero. Con un fatturato 2015 più che triplicato rispetto all’anno precedente, che si attesta intorno ai 50 milioni di euro, l’azienda veneta realizza il 70% del business in Italia, segue poi l’Europa con ottime performance in Polonia, Francia e Spagna.
Full Spot S.p.A. (che di recente ha spostato la sede a Padova dall'originaria sede di Peraga di Vigonza) è nata nel 2009 producendo inizialmente gli orologi “O clock”, “O chive” e “O click”, in silicone anallergico con cassa e cinturino intercambiabili. Subito dopo il brand firma le borse “O bag”, la cui collezione presenta oggi tanti modelli di borse design componibili, realizzate in gomma espansa eva, non tossica e dalla particolare tattilità soffice, che è diventato ormai un brand a sé stante. Seguono poi gli occhiali “O sun”, la seduta eco-frinedly “O pouf”, l'accessorio “O bracelet”. Nel 2016 le calzature flat “O shoes” segnano il primo passo di O bag nel mondo del footwear, con strap e dettagli personalizzabili.
“I nostri obiettivi per il 2016”, afferma Michele Zanella, “si concentrano su un importante sviluppo retail all’estero, con un centinaio di franchising, e in Italia, dove contiamo di arrivare a 250 negozi monomarca. Altri investimenti importanti saranno dedicati alla logistica, all’implementazione dell’e-commerce e allo sviluppo di una strategia di comunicazione e gestione ottimale dei social network”.
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