20 mar 2013
Moncler vola nel 2012 grazie al retail e all’internazionalizzazione
20 mar 2013
Moncler? «Una vera perla». Sono questi i termini usati da Eurazeo per qualificare il gruppo di moda, di cui detiene una quota del 32,3%, in occasione della pubblicazione dei suoi risultati annuali. Da quando, nel giugno 2011, il gruppo d’investimento francese è entrato nel capitale dell’azienda italiana, quest’ultima ha più che confermato il suo potenziale, registrando una forte crescita.

Il gruppo, che detiene oltre ai celebri piumini anche i marchi Henry Cotton's, Marina Yachting, Coast Weber&Ahaus e la licenza di 18CRR81 Cerruti, ha chiuso il 2012 con un fatturato di 624 milioni di euro in crescita del 22% rispetto al 2011, e un risultato lordo operativo (Ebitda) che è balzato del 39% a 170 milioni di euro. Il gruppo ha interamente finanziato la sua crescita e ha ridotto nel contempo di oltre 40 milioni di euro l'indebitamento, che totalizzava 230 milioni a fine 2012, indica Eurazeo in un comunicato.
La crescita del gruppo e il miglioramento significativo della redditività sono dovuti soprattutto alle performance del brand di piumini, che rappresenta ormai il 78% dei ricavi del gruppo, rispetto al 70% nel 2011. Il fatturato di Moncler raggiunge i 489 milioni di euro ed è cresciuto del 35%, mentre la divisione sportswear, “attività non strategica del gruppo” secondo Eurazeo, in quanto rappresenta solo il 22% dei ricavi, ha registrato un calo del 10% del suo fatturato, che ammonta a 135 milioni di euro. A perimetro costante, il fatturato del brand Moncler è aumentato del 18%, precisa la nota.
La griffe Moncler ha accelerato la crescita grazie all’espansione della rete dei suoi negozi monomarca in proprio nel mondo, che sono praticamente raddoppiati, passando da 55 boutique nel giugno del 2011 a 83 a fine 2012. Le boutique Moncler in gestione diretta rappresentano ormai il 51% dei ricavi rispetto al 38% nel 2011, e nel 2012 il canale retail ha raggiunto 251 milioni di euro, con un incremento dell’82% rispetto all’anno precedente. Lo scorso anno 22 nuove boutique sono state inaugurate, di cui 5 in città caratterizzate da un clima caldo (2 a Hong Kong, 1 a Miami, 1 a Los Angeles e 1 a Cannes), dove le performance sono paragonabili a quelle del resto del gruppo.
Parallelamente, il brand Moncler ha ridotto il numero dei suoi punti vendita multimarca. Le vendite in questo canale sono aumentate del 6% nel 2012, con un fatturato di 238 milioni di euro, che corrisponde al 49% delle vendite totali, rispetto al 62% nel 2011. Altra evoluzione: la progressione delle collezioni estive, passate dal 23% delle vendite nel 2010 al 30% oggi, nonché la diversificazione del prodotto, “che prosegue con la maglia, le scarpe e le borse e si appoggia a operazioni di co-branding”. Moncler ha lanciato in questo contesto i trolley e la prima collezione di occhiali. Nel suo bilancio, Eurazeo annuncia inoltre “una linea completa di accessori dalla stagione invernale 2013”.

Per finire il brand di piumini ha proseguito nel 2012 l’internazionalizzazione. L’Italia rappresenta il 26% dei ricavi, rispetto al 43% del 2010, mentre l’Asia è diventato il primo mercato del marchio per le vendite retail con una quota del 32%, rispetto al 25% nel 2011. «Dal 2010 Moncler ha triplicato le sue vendite in Giappone e in Cina», sottolinea Eurazeo. L’Europa senza l’Italia rappresenta il 32% dei ricavi e gli Stati Uniti il 10%. L’obbiettivo per il 2013 è di accelerare lo sviluppo in America e in particolare in Brasile.
Per accompagnare questa crescita la società ha rafforzato il team dirigente con la nomina di un responsabile per gli Stati Uniti, di un responsabile per il Giappone e ha reclutato un responsabile per le attività online, vendite e comunicazione.
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