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Ansa
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18 gen 2016
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MMU: Peter Dundas propone un uomo Cavalli giovane e moderno

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Ansa
Pubblicato il
18 gen 2016

E' un nuovo debutto ma anche un'evoluzione del lavoro come direttore creativo del brand la sfilata con cui Peter Dundas ha presentato a Milano per la prima volta la sua visione dell'uomo Roberto Cavalli, marchio di cui è alla guida stilistica dalla scorsa primavera. Lo scorso settembre la collezione dedicata alla donna non ha convinto tutti, ma con l'uomo lo stilista norvegese sembra aver fatto centro, rinfrescando l'immagine del marchio senza tradirne lo spirito.

Roberto Cavalli - Fall-Winter2016 - Menswear - Milano - © PixelFormula


A chi gli chiede se il suo uomo sia più giovane di quello proposto finora dalla maison, Dundas risponde senza esitazioni: "lo spero!". "Per me l'uomo Cavalli ha un posto rilevante nella moda, lo associo - spiega - con la musica, la libertà, la natura. Poche maison possono dire che siano loro valori autentici e fanno parte anche del mio linguaggio. Il mio dovere era quello di dare una visione fresca, alla mia maniera, di questo uomo". Dundas racconta di averlo fatto anche in maniera un po' "egoista, pensando a cosa manca nel mio guardaroba: questo è stato il punto di partenza, pensare ai capi di cui ha bisogno un uomo oggi". Alle necessità dei giovani contemporanei si è poi mescolato uno sguardo allo stile delle icone rock di fine anni'60-inizio '70 come Mick Jagger, Keith Richards, Serge Gainsbourg. E' nato così quel mix di casuale e sartoriale, di maschile e femminile, di basico e prezioso che rende questo dandy Cavalli giovane e moderno.

La rivoluzione parte dalla sera: pigiami e vestaglie escono dalle camere da letto e si portano con sneakers in patchwork di pelle, sciarpette sottili, collane d'argento con cavalli alati. La giacca è stile kimono, con la cintura in tessuto, i pantaloni sono morbidi, l'intero completo è stampato a motivi floreali.

Roberto Cavalli - Fall-Winter2016 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Nel rispetto della storia della maison le stampe sono protagoniste della collezione, ma non ce n'è nessuna ripresa dall'archivio: sono ispirate all'Arts and Crafts e al lavoro di William Morris e propongono un mix floreale dove i motivi animalier sono quasi nascosti. Sono proposte in jacquard o in fil coupé, come nella camicia abbinata alla giacca di velluto viola dalle spalle strette, ricamata con motivi di fiori e serpenti, e ai pantaloni di velluto leggermente scampanati. E' ricamato con cristalli dorati e motivi di cardi e libellule anche il blazer in velluto marrone portato con il foulard sottile, il jeans lavato e le sneakers con applicazioni di libellule, che fanno capolino anche tra le maglie del pull in stile norvegese. Non manca la pelle, con lavoratissimi cappotti in patchwork di pitone e vitello, da alternare alle pellicce, vere o stampate.

Ad accompagnare la collezione uomo, che sfila nelle sale della casa-museo palazzo Crespi, qualche anticipazione della prossima collezione donna, come l'abito di tulle trasparente tutto ricamato in oro portato con il cappotto stampato effetto pelliccia e le sneakers. Anche per lei infatti vale la regola del "se metti qualcosa di molto ricco lo porti con la T-shirt o con le sneakers per dare - spiega il creativo - un sapore più moderno". Idem per il mix maschile-femminile: "è importante che l'uomo possa sentirsi anche tenero, avere il piacere dei colori, dei ricami, di elementi sensuali, ma bilanciati - sottolinea - da un jeans o da un pantalone di velluto a coste". Perché poi alla fine "è importante che l'uomo si senta bene perché non abbiamo voglia di cose troppo estreme, abbiamo bisogno - conclude - di una comfort zone".


Roberto Cavalli - Fall-Winter2016 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Il 2016, così come il 2015 sarà un "anno di consolidamento e transizione". Così Renato Semeraro, ad di Roberto Cavalli, a margine della sfilata della maison. Per Peter Dundas, direttore creativo, si è trattato di un debutto nella linea maschile, che ha convinto. Opulenta, importante e sfarzosa la collezione per la prossima stagione invernale, mentre il segmento uomo mira a diventare il 20-25% del business complessivo di Cavalli (oggi è poco più del 10%). Tutto questo mentre ancora "stiamo facendo i conti del 2015. E' stato un anno di transizione" confessa, "dal qual non ci aspettiamo risultati particolarmente buoni". E il 2016? "Continuerà ad essere un anno di transizione. Può essere che vada meglio, ma non ci aspettiamo miracoli. l'importante per noi è inquadrare bene la situazione e poi assolutamente imprimere una accelerazione".

Spinta che porterà la maison a muoversi sui mercati esteri, perché se Cavalli oggi è forte in Europa e Stati uniti, l'ambizione è quella di raggiungere l'Asia. Per ora soffre "la crisi della Russia": molti i negozi Roberto Cavalli che però non verranno ridotti di numero.

 

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