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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
25 feb 2018
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Missoni: un moderno mix di materiali, culture e idee

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
25 feb 2018

Carnaby Street ha incontrato Portobello Road, con una bella iniezione di techno tribale, nello show di Missoni, che ha celebrato la cultura globale, e non i sentimenti nazionalisti.

Missoni - Autunno-Inverno 2018 - Womenswear - Milano - Instagram


Francamente, nessun altro marchio, in nessuna parte nel mondo, riesce a creare tessuti naturali tanto diversi come Missoni, la cui selezione di materiali in questa stagione è stata magnificamente travolgente.
 
Ikat sbiaditi; tartan di Donegal usurati; spigati patchwork; maglie futuriste in lurex; finti shearling ruvidi e mohair fluttuanti. Ma soprattutto, i vistosi e vivaci rettangoli di colore alla Rothko visti in maglioni larghi e cadenti di mohair e su bei cardigan hippie.

Tutti questi materiali riflettevano la luce dello spazio grezzo di una ex fabbrica, la cui passerella di cemento era coperta di pozzanghere. In un certo senso, Missoni realizza i vestiti casual più belli – e spesso più costosi – dell’universo della moda. Una certa easy nonchalance che è piuttosto caro potersi procurare. Aggiungete dei vestiti aderenti a guaina in maglia multicolore e alcuni cappotti a motivo tela di ragno e otterrete un fashion show coraggioso, uno dei più forti tra quelli realizzati negli ultimi anni dalla firma italiana.
 
“Questo è un momento di incontro tra culture, ed è quello che stiamo facendo con questa collezione”, ha detto Angela in una presentazione che ha preceduto la sfilata, descrivendo accuratamente la sua opera.
 
Le sue scelte di casting si possono solo elogiare; in un periodo di crescente sentimento anti-immigrati in Europa, questa è stata la sfilata con la passerella più mista a livello di colori della pelle vista nelle sessioni fashion europee.
 
Lo scorso anno sulle passerelle femminili del prêt-à-porter una grande idea è stata quella di trasformare i tappeti in vestiti; in questa stagione, Angela Missoni li ha fatti indossare ai suoi modelli uomini. Sembravano tutti dei dandy nei loro lunghi cappotti patchwork, nei blazer con tessuti e motivi ikat balinesi e nelle giacche da cricket in colori scuri che sembravano fatte di tweed, ma che in realtà erano confezionate in maglia intrecciata di cashmere.
 
Tutto sommato, un grande esempio di attività a conduzione familiare che mantiene la mente e gli occhi ben aperti sull’Europa, in un momento in cui tanti politici vogliono chiudere le nostre frontiere ad altre persone e alle loro culture. La moda come affermazione di tolleranza.

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