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27 ago 2012
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Milano: grandi cantieri in via Monte Napoleone

Pubblicato il
27 ago 2012

La crisi non sembra sfiorare il quartiere del lusso milanese. Alla vigilia della fashion week che accenderà i riflettori dal 19 al 25 settembre nella capitale lombarda, i cantieri si moltiplicano in via Monte Napoleone e nelle vie adiacenti. Le griffe avrebbero investito più di trenta milioni di euro in progetti che riguardano la sola via Monte Napoleone, secondo l’associazione che riunisce i negozianti e le attività della celebre via.

Via Monte Napoleone lo scorso dicembre


Il marcio francese Cartier, in cantiere da nove mesi, dovrebbe inaugurare il suo negozio totalmente rinnovato in ottobre. Dior riapre in un altro spazio, mentre Burberry sta per istallarsi accanto ad Iceberg nel posto occupato in precendenza da Corneliani. In arrivo anche il marchio storico di orologi Breguet e altre due griffe di abbigliamento straniere, su cui vige il massimo riserbo. Novità anche in via Sant’Andrea con la ristrutturazione di Moschino e l’arrivo del marchio di scarpe Sebastian e in via Verri dove è stato inaugurata da poco una boutique Agent Provocateur. Stessa effervescenza nella via della Spiga in cui sono previste grandi ristrutturazioni e dove dovrebbe arrivare a breve un negozio Belstaff.

“In questo momento siamo al completo. La via è lunga solo 450 metri ed è difficile riuscire a soddisfare tutti. Varie griffe sono in lista d’attesa ma gli spazi sono limitati”, commenta Guglielmo Miani, il presidente dell’Associazione Montenapoleone, che ora si occupa anche di via Verri e di via Sant’Andrea. L’associazione sta inoltre lavorando con il comune su un progetto di riqualificazione urbana della via che prevede importanti investimenti.

Come lo ricorda Guglielmo Miani: “Via Monte Napoleone è la prima ragione di visita degli stranieri a Milano”. Ormai costoro rappresentano l’80% dei clienti del quadrilatero: dietro i russi, che pesano per il 31,8% sono in forte aumento i cinesi (18,1%) con un incremento del 15% rispetto a giugno. I negozi del quartiere hanno dovuto attrezzarsi di conseguenza assumendo collaboratori di madrelingua cinese.

Da un sondaggio realizzato dall’associazione emerge che il 37% di chi arriva nella via vetrina del lusso è interessato ad un negozio specifico, il 23% spende oltre 3.000 euro e il 4% oltre 10.000 euro. Le borse si classificano al primo posto negli acquisti, seguite da scarpe e gioielli.

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