Tillmann Lauterbach lascia Parigi per Milano. Lo stilista tedesco (è nato a Bonn) ma spagnolo d'adozione (ha passato la sua infanzia a Ibiza), se fino alla scorsa stagione ha sfilato a Parigi, dove ha studiato e lanciato la sua prima collezione donna nel 2004, il 23 giugno ha debuttato sotto la Madonnina tra scatole e cubi imbrattati, una suggestione che arriva da una mostra che l'artista Joel Shapiro ha realizzato a New York.

Tillmann, che con l'uomo ha sfilato per la prima volta nel 2007, ha poi partecipato a On Stage (il progetto di Milano Unica) nel 2013 e quest'anno è stato tra i dodici finalisti del LVMH Prize. La collezione presentata in pedana è percorsa da un velo di follia, con un mix di materiali, accostamenti, stampe trompe l'oeil, lavorazioni e forme destrutturate. Ci sono il pantalone over e gli shorts con lacci e cinghie che richiamano quelli delle camicie di forza, c'è il denim effetto marmorizzato e i dettagli con schizzi di vernice realizzati nell'atelier parigino dello stilista, e una versione contemporanea del camice d'artista con tasche destrutturate.

Non manca l'abito classico, che al suo interno è grezzo, con effetto traspirante. Infine, l'alluminio viola effetto marmo, che Lauterbach aveva usato come un telo nel suo giardino, trova nuova vita sulla passerella nei pantaloni squadrati e nei pantaloncini, mentre le grafiche effetto mosaico rosso e blu sono lavorate unendo nastri in carta trattata e resistente all'acqua.