Continua la sperimentazione di Cristiano Burani, che dimostra anche questa volta di avere un debole per le contaminazioni di forma e materia. Così, la collezione che sale in passerella è un mix di geometrie ripetute che formano un vorticoso caleidoscopio, un movimento continuo che si traduce anche nell'assemblaggio di elementi diversi.

"Ho voluto proporre i tessuti classici del guardaroba femminile, come il beaver di cashmere e il cady - racconta lo stilista - ma accoppiati alla lycra, con un effetto lucido-opaco". Il 'caleido' di Burani si vede anche sulla felpa scuba stampata e tempestata di cristalli, mentre un nuovo 'camoualier' nasce dall'incontro/scontro tra camouflage e animalier. "Ho voluto reinterpretare i disegni enigmatici di Escher - continua lo stilista - ma in chiave contemporanea, traducendoli in uno stile fintamente rilassato, uno chic dècontractè".

Lo spirito, dunque, è casual e solo all'apparenza trasandato, con i volumi over degli abitini, dei capispalla e delle maglie portate sopra i pantaloni palazzo, tutto sempre scostato dal corpo; rilassate anche le pellicce double face in volpe intarsiata a mano. Il tutto su una palette di bianco, nero, taupe e rosso.