Il jersey come simbolo di dinamismo e agilità nei movimenti, un pilastro nella storia di Emilio Pucci, oggi reinterpretato e aggiornato con la direzione creativa di Massimo Giorgetti.

Quasi tutta la collezione per l'estate 2017 è realizzata interamente in jersey (inclusi gli stivaletti alla caviglia dal tacco medio), ci sono tute e abiti fascianti con nodi o ruches. Alcuni sembrano in popeline, georgette o tulle a un primo sguardo, ma con un tocco approfondito si nota che sono in jersey.

Sembra un guardaroba pensato per una donna cosmopolita, sempre in viaggio da un capo all'altro del mondo e quindi vestita con abiti che viaggiano facilmente, proprio come lei.

Capi che entrano in una micro borsetta e non si sgualciscono con facilità. Poi i colori, grandi protagonisti della collezione.

Sono quei neon abbaglianti, la palette originale di Pucci, dal giallo al turchese al rosso e rosa. Ci sono - certo - anche le stampe, Bersaglio e Labirinto, rese contemporanee su mini abiti con le ruches, trench, pantaloni aderenti.

"Questa collezione è un grosso esperimento, un grosso studio e tanto tempo passato negli archivi tra Firenze e Granaiolo, per conoscere i codici di stile Pucci - spiega lo stilista -. Tutti i colori sono dell'archivio. La vera sfida qui è il jersey, ora lavorato in modo più contemporaneo. Il secondo esperimento sono le stampe, con lavorazioni laser e sovrapposizioni. Credo che sia un momento stellare per il made in Italy, abbiamo lavorato con aziende italiane per dare forma a questa nuova tribal vibe".