30 set 2015
MFW: con le sfilate Donna per l'estate 2016 Milano ritrova slancio
30 set 2015
Con l'Esposizione Universale, ancora in pieno svolgimento fino alla fine del mese di ottobre, e la Fashion Week, dedicata alle collezioni femminili per la primavera-estate 2016, Milano questa settimana si è trovata al centro del mondo. Da molto tempo non si vedeva la città vibrare con una tale energia.
“E' stata più movimentata, con molte più persone del solito, in particolare dei buyer esteri. Sembrava di essere tornati ai vecchi tempi! Tra eventi, incontri, presentazioni e aperture di negozi, la mia agenda era piena!”, constata Federico Giglio, dettagliante palermitano habitué della Settimana della Moda milanese.
Il buyer siciliano, che possiede sei punti vendita multimarca, ha apprezzato anche la qualità delle collezioni, ricche “di proposte interessanti e concrete. Anche negli show più spettacolari c'erano sempre delle idee e dei capi molto vendibili. Siamo ottimisti per la fine dell'anno”, conclude.
Questa Settimana della Moda è riuscita a dare una spinta al capoluogo lombardo, concedendosi una bella rinfrescata. Anche le feste erano “più cool ed effervescenti”, secondo un habitué delle notti milanesi.
Dalla serata organizzata da François-Henri Pinault in onore del nuovo direttore artistico di Gucci, Alessandro Michele, vera star di questa Fashion Week, all'evento esclusivo organizzato da Altagamma, la Borsa Italiana e Vogue, passando per la grande festa organizzata in onore di Riccardo Tisci, i privilegiati happy few sono stati serviti.
“E' stata una delle Fashion Weeks più riuscite degli ultimi anni! Abbiamo avuto una settimana vivace e piena di eventi con grande affluenza. Il nostro 'Fashion Hub', inserito nel quartiere rinnovato di Porta Nuova, diventato il nuovo centro nevralgico della Settimana della Moda, ha visto triplicare il numero dei visitatori rispetto alla stagione scorsa”, si rallegra il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), Carlo Capasa.
Aleggiavano preoccupazioni al riguardo dei buyer cinesi, dei quali si temeva una diminuzione a causa del rallentamento di quel mercato. “Invece sono venuti in massa. Per la prima volta abbiamo anche notato la presenza di buyer provenienti da alcune zone dell'Africa”, nota Carlo Capasa.
Le sfilate sono state pimpanti ed energiche, e soprattutto una nuova ondata di giovani designer promossi alla guida stilistica di tante grandi case di moda ha indubbiamente portato un nuovo slancio alla moda italiana. Alessandro Michele, alla guida creativa di Gucci, è stato applauditissimo alla presentazione della sua prima vera collezione di moda femminile, esaltata per la sua ricchezza e originalità, ma anche per l'estrema qualità della sua manifattura.
In compenso, il debutto di Peter Dundas da Roberto Cavalli ha convinto meno. Se lo stile della collezione è stato rinnovato, i capi proposti, troppo semplici e quasi basici, hanno deluso. Analogamente, il primo tentativo di Arthur Arbesser per Iceberg e quello di Massimo Giorgetti da Emilio Pucci sono stati osservati con prudenza, con un appuntamento di verifica già scritto in agenda per le sfilate di entrambi alla prossima edizione.
Nel complesso, le collezioni sembravano tutte rivolgersi a donne sempre più giovani, quasi delle ragazzine… Lentamente, ma inesorabilmente, la moda femminile sta cambiando, lasciandosi alle spalle eccessi ed artifici per andare sempre più verso l'essenziale. Le forme e i volumi si fanno più ampi per un confort maggiore. L’influenza dello sportswear è sempre in sottofondo.
Gli stilisti si sono concentrati su una apparente semplicità, con meno stampati e decorazioni, ad eccezione di alcune collezioni che si sono spinte verso l'iperdecorazione (Gucci, Dolce & Gabbana o Prada, fra gli altri). I couturiers hanno utilizzato grandi blocchi di colori o insiemi monocromatici. Tra i motivi più ricorrenti, le strisce verticali e le spesse fasce orizzontali, ma anche il mondo animale.
L’accento è posto principalmente sull'accessorio, concepito per colpire l'immaginario. I must have per la prossima estate saranno dunque i gioielli in formato gigante, gli occhiali quadrati, i sandali-pantofola piumati, le scarpine con i lacci da ballerina... senza dimenticare le micro-bag.
Per quanto riguarda la sottoveste con spalline sottili, sarà lei il capo essenziale, che dovrebbe essere incluso in ogni guardaroba che si rispetti.
“Stiamo vivendo un momento di cambiamento. La moda si fa meno impegnativa, più imperfetta, meno costruita. Tutto è mixato. I completi si compongono in maniera culturalmente più elevata, insolita”, riassume Beppe Angiolini, titolare della boutique “Sugar” ad Arezzo.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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