Pulizia e proporzioni. Sono queste le parole d'ordine per l'uomo di Ports 1961, che si ispira alle opere dei più grandi architetti del mondo, da Daniel Libeskind a Renzo Piano. In particolare, "il punto di partenza è stata la Malmo Tower, in Svezia - racconta Fiona Cibani nel backstage poco prima della sfilata -.

Le sue linee e le sue proporzioni geometriche mi hanno colpita, e da lì è partito tutto". Il capo che racchiude tutte queste caratteristiche è la cappa corta color tabacco, "il mio pezzo preferito", confessa la designer, un modello che si può considerare anche unisex. Non per niente, Cibani disegna anche la donna del brand dalle origini americane che oggi produce tutto in Italia (fa parte della Ports Design Ltd, quotata alla borsa di Hong Kong), e per la prima volta si è occupata dell'uomo da sola, senza Ian Hylton, che l'ha affiancata fino alla scorsa stagione.

Il risultato del suo lavoro rappresenta dunque un punto di passaggio per il marchio, fanno sapere dall'azienda. Tutto è preciso, con i capispalla dalle linee squadrate abbinati a pantaloni ampi e leggeri, con le camicie a pannello in cotone bianco, con i tagli obliqui e gli scolli geometrici. La palette si sviluppa su colori tenui, dal sabbia al bianco ottico al blu navy, fino al verde oliva che colora K-way mantello in seta peso piuma, con cappucci doppiati con la zip. Ai piedi sneakers senza stringhe oppure con strappi targati Port's 1961.