Massimo Alba e la bellezza di essere indipendente
Uno dei nuovi marchi italiani più originali è Massimo Alba, designer di grande esperienza, dotato di una visione piacevolmente diversa sul casual-chic.

“A mio avviso il futuro della moda è degli indipendenti. Per essere indipendente, devi conoscere e possedere il tuo concept. Che dev’essere interno al progetto. Il concept è la sorgente dell’azienda, e il brand non dipende da un potere esterno o dalle sue risorse finanziarie. Così, quando ho iniziato come indipendente ho scelto l'etichetta più piccola possibile”, sorride Massimo Alba, seduto nel suo quartier generale in una tranquilla strada pedonale stretta fra due Navigli di Milano.
Il suo ufficio riassume l'eclettismo del marchio: tende di lino bianco fatto a mano, anch’esse ricamate a mano, affiancate a modelli sartoriali maschili; scatole di cineserie; vecchie camicie e frac da uomo; tappeti kilim usurati; poltrone africane decorate con perline; dischi rock classici. Come il bellissimo LP di David Sylvian che ha messo su quando ci siamo incontrati.
Originario di Treviso, Alba ha aperto la sua omonima etichetta a Milano 10 anni fa. Ma lo ha fatto dopo una già lunga carriera: ha disegnato per Malo (per 17 anni) e poi per Agnona, prima di far parte del team che ha acquisito, fatto crescere e poi venduto il marchio scozzese di maglieria Ballantyne.
Con la sua linea propone polverosi blazer viola e bordeaux; blazer di velluto a coste morbidi come piume; pantaloni a micro strisce in cotone leggero di ottima qualità fatti a Napoli o effervescenti cardigan in cotone cashmere da Novara. I vestiti vengono forniti ad Alba da una vasta gamma di manifatture e fabbriche distribuite in tutta Italia. “In questo modo posso assaggiare tutti i diversi vini regionali del mio Paese”, ride il 58enne Alba.

L’intera collezione trasuda l’atmosfera di una lussureggiante isola del Mediterraneo. Fatto non strano, visto che sua moglie Marilena proviene dall'isola d’Ischia.
“E se vuoi essere in grado di padroneggiare la tua idea, devi credere nel proporre il tuo concept nel retail”, aggiunge Alba, che ha aperto flagship a Brera, il quartiere più elegante di Milano e su Via Coronari a Roma, dentro Palazzo Lancellotti, bellissimo edificio costruito per un cardinale nel tardo XVI secolo su una strada estremamente suggestiva nel cuore della Città Eterna.
Oggi, Massimo Alba è distribuito in oltre 250 negozi multimarca, e realizza vendite poco superiori ai 5 milioni di euro. Non è un mega brand, probabilmente non lo sarà mai, ma la sua stessa purezza sembra potergli garantire un futuro felice e sicuro, anche perché si tratta di un marchio che realizza esattamente il tipo di moda che un uomo o una donna indossano quando sono o vogliono sentirsi a proprio agio. Proprio come Massimo.
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