Marks & Spencer: le vendite di abbigliamento diminuiscono del 2,8% in un anno
Anche se le sue vendite globali crescono, Marks & Spencer non risece a modificare le sorti della propria attività nell’abbigliamento. Un impegno per ottenere una ripresa cui si sta dedicando da parecchie stagioni. Nel corso dell’esercizio 2016/17, chiuso il 1° aprile, l’azienda britannica ha ricavato un utile netto di 115,7 milioni di sterline (134,1 milioni di euro), contro i 404,4 milioni dell’anno scorso, per un calo del 71,4%. Una controprestazione da attribuire in particolare alla fiacchezza delle vendite di prodotti di abbigliamento dell’azienda.

In precedenza considerato come un indirizzo di moda imprescindibile per il mercato britannico, M&S ha visto i business Abbigliamento e Casa (in fase di riposizionamento) flettere del 2,8% l'anno passato (-3,4% in comparabile). “Come avevamo anticipato, la ristrutturazione di M&S ha avuto un costo e ha impattato sui nostri profitti”, informa Steve Rowe, il CEO della società britannica. “Continuiamo a migliorare l’offerta Abbigliamento e Casa. Stiamo cominciando a stabilizzare la nostra quota di mercato in questi segmenti e abbiamo visto aumentare le vendite a prezzo pieno, ponendo anche fine agli sconti eccessivi”. Le vendite a prezzo pieno in questa nicchia sono cresciute del 2,7%.
Il piano di trasformazione a cinque anni include per l’offerta moda “la proposta di una tavolozza colori più varia, un fitting migliorato, una diminuzione dei prezzi del 18% su alcune linee di capi basic, la riduzione delle attività promozionali e il fatto di ridurre l’offerta del 10%”. Nell’anno appena concluso, alcune collezioni sono state eliminate, mentre una nuova direttrice Moda e Casa, Jill McDonald, affiancherà Steve Rowe con l’obiettivo di ristrutturare questa divisione. Per il prossimo esercizio (2017/18), Marks & Spencer anticipa ancora una stima di calo delle vendite per l’abbigliamento nell’ordine dell’1-2%.
Mentre la catena fondata nel 1884 ha visto crescere l’attività online del 4,9%, il suo fatturato globale è aumentato del 2,2%, a 10,62 miliardi di sterline (12,3 miliardi di euro), trainata dall’offerta Food. Il settore cresce infatti del 4,2%, grazie soprattutto alle aperture di negozi dedicati, vale a dire 68 unità nell’annata 2016/17. M&S indica anche di prevedere una crescita del 7% su base annua.
Ricordiamo che all’estero l’insegna britannica ha preso la decisione lo scorso novembre di lasciare i dieci mercati in cui è in perdita, identificando un costo di 130,5 milioni di sterline per chiudere 53 negozi gestiti direttamente, compreso quello degli Champs-Elysées a Parigi.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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