Pubblicato il
19 nov 2011
19 nov 2011
Marithé e François Girbaud pronti a cedere l'azienda
Pubblicato il
19 nov 2011
19 nov 2011
Non si tratta di un'azienda come le altre, soprattutto se si considera la personalità dei suoi fondatori. Una caratteristica che probabilmente ha determinato diverse difficoltà ad ancorarsi solidamente al mercato, tanto più che la griffe ha sempre avuto un posizionamento fissato in una zona intermedia fra gli stilisti di moda e le marche di jeans tout court. Tuttavia, la società di Marithé e François Girbaud deve affrontare e risolvere il problema di riuscire a consolidarsi nel tempo e a dotarsi dei mezzi necessari al proprio sviluppo.
Lo store Girbaud fra Rue Etienne Marcel e Rue Montmartre |
Tramite il “Figaro” di venerdì 18 novembre, Marithé e François Girbaud hanno quindi reso pubblica la loro volontà di aprire il capitale sociale ad eventuali partner. "Abbiamo dato mandato quattro mesi fa alla banca Rothschild per aprire il capitale della nostra azienda familiare", ha precisato Olivier Bachellerie, presidente di Marithé+François Girbaud (figlio di Marithé e figliastro di François). L'obiettivo è di arrivare a una conclusione dell'operazione entro la fine del primo semestre 2012.
Secondo la direttrice della comunicazione, Muriel de Lamarzelle, il cuore dei fondatori propenderebbe più per un partner industriale piuttosto che per un socio finanziario. Ma il duo è aperto a ogni tipo di soluzione. Certo, l'attuale congiuntura economica mondiale forse non è molto favorevole a questo tipo di operazione. Però, sempre secondo la portavoce della società, “essa è piuttosto favorevole per Marithé+François Girbaud".
Allo stesso modo, gli azionisti familiari non si pronunciano sulla percentuale che sarà oggetto della partecipazione azionaria la quale, sempre secondo il marchio di abbigliamento, può anche essere maggioritaria. Riguardo alla cifra, è in corso una valutazione da parte dello studio Ernst & Young, che sta anche lavorando su una semplificazione delle strutture giuridiche.
La società rende noto un fatturato consolidato di 100 milioni di euro, con 200 milioni di euro al dettaglio, di cui il 30% in Francia. L'azienda annuncia anche una diffusione che avviene attraverso più di un centinaio di negozi a suo nome nel mondo, oltre a una cinquantina di corner e a 2.000 multimarca.
Per quanto riguarda la storia del brand, vari suoi punti vendita hanno aperto… e chiuso. Questa pagina, secondo Marithé e François Girbaud, sarebbe ormai storia passata, dopo l'installazione nel negozio storico di Rue Etienne Marcel a Parigi di un nuovo concept chiamato “Montmarcel”. In seguito, è stato rinnovato (in agosto) il negozio di Montpellier. Dei punti vendita hanno poi inaugurato a Biarritz e Tolosa. All'inizio di dicembre aprirà un indirizzo a Stoccarda, come pure un corner al BHV di Beirut, nel lussuoso quartiere residenziale di Jnah.
Diversi progetti di aperture sono confermati su Amiens e Grenoble in Francia, e Xian e Hangzou in Cina. In quest'ultima nazione, il brand transalpino può contare su cinque punti vendita, aperti dal 2008. L’obiettivo in Cina è di raggiungere le 30 boutique entro tre anni con l'aiuto di un partner, Rainbow, all'interno di una joint-venture di cui, secondo Olivier Bachellerie, "la società francese detiene il 40% del capitale". Il marchio ha anche precisato che il suo obiettivo è di raddoppiare o triplicare il fatturato del retail.
Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.