Ansa
15 mag 2014
Mario Testino in mostra alla Pinacoteca di Torino
Ansa
15 mag 2014
"La mia collezione oggi è molto di più di una cassetta degli attrezzi visiva. È un resoconto che traccia il percorso che ho compiuto nel campo dell’arte: come è cambiato il mio modo di vedere e si è evoluto il mio gusto. Adoro l’idea del cambiamento: poter cambiare idea in un attimo è uno degli aspetti magici della vita…'': E' uno dei fotografi di moda più importanti del mondo ed è anche un collezionista d'arte. Mario Testino ha opere di artisti come Tauba Auerbach, Richard Avedon, Cecil Beaton, Glenn Ligon, Jonathan Monk, Ugo Rondinone, Cindy Sherman, Adriana Varejão e Andy Warhol . La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino dal 17 maggio al 14 settembre ospiterà la mostra Somos Libres II, curata da Neville Wakefield, una selezione delle opere del fotografo peruviano.
"L’arte è il mio nutrimento, mi svela cose nuove e aumenta la mia consapevolezza. È interessante, perché è un cerchio che si chiude: prendo ispirazione da qualcosa, poi vedo che la mia opera a sua volta ha ispirato un artista e la guardo entrare nel mondo dell’arte nella sua forma nuova e appropriata…'', dice Testino a Hans Ulrich Obrist nell'intervista pubbilicata nel catalogo della mostra.
Negli ultimi vent’anni siamo riusciti a comprendere l’universo di Mario Testino attraverso le sue fotografie. Mentre le immagini che raccoglie con la macchina fotografica non sono difficili da rintracciare, l’arte che lo ispira e che lui colleziona è rimasta fondamentalmente privata.
“Somos Libres” – che in spagnolo significa “Siamo liberi”– è stata presentata per la prima volta nel 2013 al MATE, l’associazione culturale dedicata a Mario Testino che si trova a Lima, in Perù. In quella prima occasione, “Somos Libres” analizzava il suo interesse per le opere di artisti famosi come Cindy Sherman, Richard Prince e Paul McCarthy insieme alle opere di artisti meno conosciuti ed emergenti nati, come lui, in Perù.
“Somos Libres II”, ospitata dalla Pinacoteca Agnelli di Torino, continua a esplorare l’idea della libertà creativa che è un elemento essenziale della sinergia tra l’arte e la fotografia pubblicitaria e della moda. In linea con la soggiacente tematica di un mondo visto e interpretato dalla lente fotografica quanto dall’occhio, la mostra inizia con alcune immagini di visite a studi d’artista scattate da Testino. L’idea di libertà, in questo senso, si percepisce immediatamente, non appena si varca la soglia, prima nello studio degli artisti e poi nell’arte che produce e rivela.
Il nucleo centrale della mostra mette in contrasto il palcoscenico vuoto dell’astrazione con l’impulso figurativo della fotografia che rappresenta gli interessi e le influenze di Testino. Allo stesso modo, l’installazione stessa oppone alle opere, che sono tradizionalmente appese alle pareti, la fusione di impeto e impulso che rimanda alle pagine dei libri e delle riviste che costituiscono l’habitat principale della fotografia. All’interno di questa sezione, immagini scattate da Testino sono presentate come pagine di una rivista tridimensionale.
''Ad un giovane collezionista - dice Testino a Obrist - gli direi di non avere fretta, perché il gusto non è definitivo e cambierà nel corso degli anni. Siamo attratti solo dalle cose che conosciamo, perciò è importante non limitarsi; tutte le cose che ci piacciono, ci piacciono soltanto perché ci siamo trovati in loro presenza. Il gusto evolve ed è determinato solo dai nostri preconcetti. Il mio consiglio sarebbe quindi quello di prendersela comoda e di cercare pezzi che lo colleghino a qualcosa di nuovo, o che gli facciano guardare le cose in modo nuovo''.
Copyright © 2024 ANSA. All rights reserved.