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24 nov 2011
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Mapic: «rinnovato vigore»

Pubblicato il
24 nov 2011

Dal 16 al 18 novembre, il grande appuntamento dell’immobiliare commerciale di Cannes ha coinvolto più di 8.000 professionisti del settore, con una buona progressione (+9%) laddove l'organizzatore puntava ad un +10%. Questa diciassettesima edizione ha ospitato circa 3.350 società, un numero in aumento del 14%, soprattutto con aziende sempre più presenti di edizione in edizione.

Mapic

La manifestazione ha coinvolto 2.300 aziende già venute nelle scorse occasioni, alle quali si sono aggiunte più di 300 società venute per la prima volta. Erano presenti in particolare Hollister, Original Penguin, True Religion, Ralph Lauren, Gucci, ma anche Yves Saint Laurent, Levi's, Adidas, André, Celio, Lacoste, Yves Rocher, New Look, Uniqlo, Topshop ed Abercrombie & Fitch.

Alla fine, sono state 62 le nazioni rappresentate, con, come spiegava Reed Exposition alcuni giorni prima della manifestazione, una progressione sensibile delle presenze americane e indiane, ma anche cinesi, brasiliane, turche e russe. Secondo l'opinione generale, il salone si è rivelato particolarmente attivo, offrendo agli espositori un gran numero di nuovi contatti. Per quanto riguarda i visitatori professionali, la notevole attività registrata ha spinto alcuni a chiedere per il 2013 dei corridoi più larghi per riuscire a muoversi bene.

Ospite d'onore di questo Mapic, l’Italia ha visto i propri professionisti particolarmente richiesti durante l'appuntamento. Questa edizione segnava anche il lancio di un nuovo spazio, il “More”, che metteva in primo piano le ultimissime tecnologie dedicate ai punti vendita. Un'iniziativa apprezzata tanto dai visitatori quanto dagli espositori interrogati. Le offerte proposte e le conferenze dedicate all'argomento hanno raggiunto i loro obiettivi. E se la maggioranza dei partecipanti sottolinea l’importanza di queste innovazioni per differenziare i punti vendita, alcuni si lamentano però del loro prezzo, spesso difficile da adottare in un contesto economico molto dubbioso. Un contesto che non ha però impedito a diversi visitatori di percepire un'atmosfera meno “pesante” di quella avvertita al Mapic 2010.

"... in una fase in cui ci si interroga"

«L'anno scorso, si percepivano ancora le conseguenze del rallentamento che il salone ha conosciuto al momento della crisi», dice il responsabile immobiliare di una grande azienda inglese. «Quest'anno, tutto questo non è avvenuto, grazie a un rinnovato vigore. C'è stato veramente un ambiente più disteso, con tanti progetti veramente interessanti». Un clima rasserenato, che tuttavia contrasta con i recenti crolli dei consumi constatati sui mercati europei. «Ci troviamo chiaramente in una fase di dubbio, in cui ci si interroga. Una fase che è piuttosto vantaggiosa per i distributori», secondo un responsabile finanziario di un brand europeo. «Gli sviluppatori, i promoter vanno avanti, ma la congiuntura ci fornisce maggiori margini per negoziare, anche se sono loro ad essere maggiormente a rischio».

«I marchi oggi sono molto prudenti», spiega Nathalie Bataille, direttrice della comunicazione di Klepierre Ségécé. «I progetti devono più che mai poggiare su basi solide per convincere». «Oggi ci troviamo in una congiuntura non facile», ammette da parte sua Mayte Legeay, country manager di Neinver, che tuttavia modera la tendenza in atto. «Sul mercato dell’outlet, stiamo comunque andando piuttosto bene. Si tratta di un mercato che diventerà particolarmente trainante nei prossimi anni». Per Patrick Delcol, responsabile dell’ICSC (International Council of Shopping Centers), il contesto «spinge a riconsiderare l’ampiezza dei progetti che si realizzano come dettaglianti, sviluppatori o banchieri».

Alla fine, pur se i professionisti del settore per natura restano ottimisti, quello attuale rimane un momento in cui l'attività viene affrontata con grande cautela.

Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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