Ansa
9 set 2015
Manolo Blahnik: un libro e la prima linea di scarpe sportive
Ansa
9 set 2015
Non è il suo primo libro ma di sicuro il più atteso. Autobiografico, divertente, ricco di immagini mai pubblicate prima, è uscito l’8 settembre negli Stati Uniti, il 17 uscirà in Italia per Rizzoli. L’autore è Manolo Blahnik, il volume si intitola “Manolo Blahnik: Gesti fugaci e ossessioni'' ed è un compendio di esilaranti conversazioni fra Blahnik e Mary Beard, docente di lettere all’università di Cambridge e con i registi Pedro Almodóvar e Sofia Coppola, con l’architetto spagnolo Rafael Moneo e con il suo amico giornalista e fotografo Michael Roberts.

Settantatré anni da compiere a novembre, oltre 40 anni di carriera, più di 30.000 stili diversi di scarpe (vendute al prezzo corrente di partenza di 700 dollari al paio), Blahnik è uno degli stilisti più noto al gentil sesso per le sue scarpe dai tacchi vertiginosi, lacci, cuciture e particolari che le rendono icone di glamour e sex appeal.
Nato a Santa Cruz de la Palma nelle Isole Canarie, trasferitosi presto a Londra con la sorella Evangeline, la sua prima boutique aperta negli anni ’70 in Old Church Street è stata regolarmente frequentata da Bianca Jagger, Marie Helvin and Jerry Hall.
Oggi è ritenuto tra i più grandi nomi nel settore lusso delle scarpe da donna. “E’ meraviglioso che mi trattino come un artista” – ha dichiarato col sarcasmo che lo contraddistingue al Wall Street Journal – “Ma io sono solo un calzolaio e faccio solo stupide scarpe”. Nel frattempo questo autunno riceverà un prestigioso riconoscimento alla carriera, il “Couture Council for Artistry of Fashion Award” del Fashion Institute of Technology di New York. Nel corso di questi dialoghi tortuosi fra lo stilista e i suoi ospiti, nel testo Blahnik snocciola molte delle sue passioni e qualche gossip. Per la lettura adora Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Il Gattopardo è il suo romanzo preferito ma rilegge spesso anche Madame Bovary.

Della moda odia i falsi (e le copie taroccate delle sue scarpe) ma adora gli eventi drammatici e assurdi che accadono solo in quell’ambiente, come quando disegnò le scarpe per il matrimonio di Kate Moss e il giorno delle nozze gliele rimandarono indietro perché non si abbinavano al vestito di Galliano. “Le scarpe furono spedite immediatamente a Milano, modificate e pronte puntualmente ai piedi della sposa. Adoro la follia della moda”.
Odia inoltre la parola ‘moderno’ ma sta per presentare la sua prima linea di scarpe sportive per donne e uomini. Nel volume, per la prima volta, elenca le persone che lo hanno influenzato e supportato fin dai primi passi nel mondo della moda. In primis Diana Vreeland, caporedattrice di Vogue America negli anni ‘70 e successivamente consulente del Metropolitan Museum of Art per il settore della moda. Fu lei a convincerlo a disegnare scarpe mentre lui lavorava come designer teatrale. Segue la giornalista e scrittrice italiana Anna Piaggi, “E’ stata una donna divina e anche molto reale” spiega Blahnik che ama i film di Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni, l’attrice Monica Vitti e colleziona vecchi film dagli anni ’20 ai ’40.
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