Il caso della Mandarina Duck e la prospettiva di chiusura dello stabilimento di Granarolo, alle porte di Bologna, approdano tra i banchi dell'assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. A presentare un'interrogazione in merito è stato il consigliere dell'Fds Roberto Sconciaforni, chiedendo alla giunta Errani "quali iniziative voglia intraprendere per affiancare i lavoratori di Mandarina Duck nel contrastare l'ennesimo smantellamento di una storica realtà produttiva del Bolognese".

Sconciaforni sollecita, inoltre, la Regione ad attivarsi per "garantire la continuità lavorativa nel territorio in cui i dipendenti risiedono con le loro famiglie, frenando al contempo la scomparsa delle aziende di eccellenza della moda bolognese".

Nel documento, il consigliere ricorda che nel 2011 il marchio Mandarina Duck è stato acquistato dalla multinazionale coreana E-Land Group e che attualmente lo stabilimento di Granarolo impiega 52 persone.

Tuttavia, spiega Sconciaforni, "la proprietà, in seguito ad un calo di fatturato, ha annunciato la volontà di chiudere la sede di Granarolo, mettendo in vendita la sede bolognese, e trasferendo parte delle attività in una sede milanese".

Una ristrutturazione che comporterebbe 22 esuberi e 15 trasferimenti a Milano, mentre dei restanti 15 che rimarrebbero, conclude Sconciaforni, "ad oggi non è chiaro in quale sede di lavoro saranno impiegati". Per questa vertenza sono già stati programmati scioperi degli addetti, in accordo con i sindacati.