Pubblicato il
25 mag 2011
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Maison de la Création di Marsiglia: il testimone passa alla seconda classe
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25 mag 2011
25 mag 2011
Da qualche giorno, gli otto laureati 2011 della Maison de la Création hanno raggiunto Marsiglia. Provenienti dai quattro angoli del bacino del Mediterraneo, si ritroveranno alla MMMM (Maison Méditerranéenne des Métiers de la Mode - Casa Mediterranea dei Mestieri della Moda) una settimana al mese fino alla fine dell'anno. Dopo il lancio ufficiale, in presenza dei mecenati pubblici e privati, ma anche dei consoli dei Paesi associati alla struttura, è arrivato il momento di concretizzare gli sforzi fatti.
I nuovi "ospiti" della Maison de la Création, da sinistra a destra: Marion Vidal, Mariem Besbes-Izar, Lara Khoury, Art/C, Evgenia Tabakova, Ayda Pekin e Alla Eizenberg. Nella fotografia manca Juanjo Oliva. Foto: Lola Hakimian. |
La dimensione creativa figura ovviamente nel programma, ma questa esperienza (sorta di “residence-formativo”) dovrà soprattutto rispondere alle aspettative dei giovani imprenditori, i quali sperano di uscire arricchiti dal confronto fra i mondi che i loro brand rappresentano, e si aspettano molto dai contatto diretto che avranno con i professionisti del settore, come nel caso della giovane libanese Lara Khoury: "Ho bisogno di strutturarmi in materia di management e business, spero che questo scambio di esperienze me lo permetterà". La creatrice di gioielli e altra “inquilina”, Marion Vidal, spera anche lei di colmare questa mancanza: "Le nostre formazioni ci hanno spinto abbastanza lontano in materia di creatività, ma mancavano di trasversalità. Abbiamo bisogno di chiavi per crescere e trovare delle sinergie tra design e sviluppo commerciale".
Una dimensione che anche i premiati del 2010 avevano posto al centro dell'esperienza. Alcuni, come la tunisina Baraa Ben Boubaker, hanno ottenuto una notevole accelerata del proprio lavoro già concretizzatasi in numerosi progetti, mentre altri sono ancora allo stadio "work in progress". Dei ritmi diversi, ma tutti comunque ringraziano la capacità di giudicare le cose obiettivamente, da una certa prospettiva e con un razionale distacco, che questa esperienza gli ha fatto acquisire. Alcuni di loro, peraltro, hanno già totalmente rivisto il loro "business plan". I risultati dell'esperienza che questi ragazzi hanno fatto ha poi permesso di legittimare la bontà del principio del workshop e degli incontri concentrati su una settimana al mese, da considerarsi come una parentesi di riflessione rispetto al loro vissuto quotidiano di imprenditori.
Gli sviluppatori della Maison de la Création hanno d'altro canto inteso rafforzare i loro legami con l'artigianato mediterraneo, in modo che questo sia utilizzato in maniera obbligatoria dai diplomati. I 3 responsabili del programma quotidiano, Jocelyne Imbert, Jean-Jacques Picart e Maryline Bellieud-Vigouroux tendono anche ad aprirsi di più al mondo "privato", sia per l'individuazione dei vincitori (consultando vari esperti e protagonisti interessati dell'ambiente e non più unicamente le federazioni), sia per il suo finanziamento.
La Maison de la Création è in effetti alla permanente ricerca di appoggi nel settore. Mentre le altre attività (formazione e promozione culturale ed economica) della MMMM si dividono 900.000 euro, il budget per il sostegno ai vincitori è di 600.000 euro. Oltre agli istituzionali, i mecenati privati contano nelle loro fila la maison Chanel e da quest'anno Maje, nella persona di Frédéric Biousse, che ha già partecipato come relatore.
Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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