Macron: l’azienda di articoli sportivi continua a crescere
Solo omonima del politico del partito En Marche! appena eletto Presidente della Repubblica in Francia (che ha l’accento tonico sulla “o”, non sulla “a”), l’azienda produttrice di abbigliamento tecnico sportivo con sede - dotata anche di un magazzino di 13.000 metri quadri - a Valsamoggia di Crespellano, alle porte di Bologna, è in pieno boom espansivo. Macron cresce molto bene proprio in Francia, dove possiede un totale di 16 punti vendita “Macron Store” (Le Mans, Marseille, Angers, Nice, Pau, Saint-Dié…), e conta di aprire altre 3 o 4 nuove unità all’anno, per arrivare quindi al numero di 20 indirizzi entro la fine del 2017.

L’Esagono è il terzo mercato dell’azienda nata nel 1971, dietro a Italia e Regno Unito. “L’attività in Francia ha rappresentato l’11% del giro d’affari globale della società nel 2016, che è stato di 72 milioni di euro”, precisa Silvio Martinuzzi, direttore Francia di Macron. Un bel salto dai 15 milioni di euro generati nel 2005. L’azienda, che può contare anche su una rete di 1.000 rivenditori multimarca, possiede ormai più di 100 negozi, a sette anni dal lancio del concept “Macron Store”, che ha la particolarità di accogliere allo stesso tempo i professionisti e il grande pubblico. “Siamo l’unico marchio a sviluppare questo modello che combina showroom pro e spazio di vendita classico”, spiega il dirigente.
Il marchio bolognese è distribuito in Francia solo attraverso un sistema di partenariato, e punta a superfici medie di 300 metri quadrati, stock e laboratori compresi. Le prossime regioni transalpine che vuole coprire sono L’Ile de France, il Sud-Est e l’Ovest.
Macron, che in origine era solo un produttore contoterzista per altri grandi nomi del mondo degli articoli sportivi come Adidas e Nike, è oggi il fornitore diretto di numerosi club professionistici e associazioni sportive. In particolare calcistiche, come il Nizza, la Lazio, lo Sporting Lisbona o il Crystal Palace, e le squadre nazionali di Scozia e Italia nel rugby. L’obiettivo di Silvio Martinuzzi è quello di siglare nei prossimi mesi altri grossi contratti in Francia, per i quali sono attualmente in corso delle trattative.

La società felsinea, che impiega 200 persone (3 in Francia), vende inoltre dallo scorso anno una linea per il running e una collezione di leisure wear, principalmente destinata al pubblico finale. Un'offerta complementare, poiché l’attività principale del brand rimane la fornitura tecnico-sportiva dei club (che rappresenta più del 50% dei ricavi), davanti al merchandising delle squadre professionistiche equipaggiate (incluse le maglie replica).
Per il marchio in piena ascesa resta la questione dell’omonimia con Emmanuel Macron, che può creare confusione nella clientela. “Tutto ciò non ci danneggia”, sostiene Silvio Martinuzzi. L'ambiente dello sport, in cui ci muoviamo da tempo, ci conosce molto bene, e capisce la differenza”. L’amministratore delegato dell’azienda bolognese, Gianluca Pavanello, si è addirittura mostrato divertito dalla cosa sul quotidiano “Les Echos”: “Ci somigliamo, avendo entrambi un'immagine giovane, moderna e dinamica, e siamo dei ferventi europeisti. Potrebbe benissimo essere il nostro testimonial”. A quando una collaborazione?
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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