15 gen 2013
Mabro in fase di grande rilancio
15 gen 2013
L'azienda Mabro, nata nel 1957 a Grosseto e specializzata in capospalla intelato da uomo, è in fase di grande rilancio con progetti che spaziano dal retail, alle brand extension fino alle licenze, con un’attenzione crescente rivolta anche all’universo della tecnologia. Quest'ultimo aspetto è da mettere in relazione con le attività in cui è specializzata la holding Fashion Technology Investment, che ha recentemente rilevato il 95% dell’Abbigliamento Grosseto, cui Mabro faceva capo.

L’obiettivo del nuovo management è quello di consolidare la distribuzione attraverso il canale dei multibrand e monobrand, con l'apertura di negozi dedicati ai marchi di proprietà: Mabro, altamente sartoriale dalle linee classiche aggiornate e M57, brand più giovane e vintage, con richiami anni '20-30, lanciato nel 2011. Ma non è tutto. Dall’AI 2013/2014 le proposte si estenderanno anche all’universo femminile, con la creazione di Mabro Donna, di cui è stato presentato un flash di collezione in occasione del salone fiorentino Pitti Immagine Uomo, svoltosi a Firenze dall’8 all’11 gennaio scorsi.
“L’idea di creare una linea da donna è nata a seguito delle richieste che abbiamo ricevuto dalle grandi griffe per le quali produciamo capi maschili, che ci hanno domandato di fare per loro l'equivalente della nostra proposta sartoriale da uomo anche per l’universo femminile. La collezione si comporrà di tailleur, pantaloni, gonne, abiti e cappotti, per una donna dai 35 ai 50 anni; tratti distintivi saranno il tocco classico e la possibilità di personalizzare il prodotto”, ha spiegato a FashionMag.com Antongiulio Pacenti, Amministratore Unico della Fashion Technology Investment.
Ad oggi Mabro può contare su una distribuzione fatta principalmente via multimarca e shop in shop nei department store (gli ultimi aperti in ordine di tempo sono quelli all’interno delle Galeries Lafayette di Parigi, a Stoccolma nella zona di Sture Plan e ancora a Baku e Beirut) e corner in negozi qualificati (in occasione di Pitti Immagine Uomo Mabro ne ha aperto uno nella boutique di Eredi Chiarini a Firenze). L’azienda ha intenzione di aprire una serie di monomarca partendo da Parigi (zona George V) per poi passare a Milano, Firenze, Roma e Napoli, aperture che saranno realizzate dal secondo semestre 2013.
Ma la grande novità annunciata al Pitti è lo sbarco della Mabro in Cina, con i primi 7 punti vendita attesi nel primo trimestre del 2014, all'interno di importanti mall. Il primo verrà realizzato a Zhuhai, città confinante con Macao che si trova a pochi km da Hong Kong a cui è collegata da un avveniristico ponte sul mare. La città vedrà infatti l’apertura entro la fine dell’anno di un gigantesco Mall in cui anche Mabro troverà il suo spazio ideale: una struttura di 100.000 metri quadri pronta ad accogliere la qualità e la ricercatezza dei prodotti italiani, dal mangiare, al vestire, fino al benessere e al tempo libero.

Una shopping experience innovativa che, accanto ai negozi, vedrà beautyfarm, cinema e albeghi, tutti rigorosamente Made in Italy. Ma Mabro si concentra anche sulle licenze: proprio di questi giorni è l’acquisizione di quella del marchio Renoma a livello mondiale, con un contratto decennale che prevede una distribuzione mondiale ed un focus sul Medio Oriente, ove verranno aperti 50 punti vendita tra Giappone e Cina, con il format Renoma Caffé Shop, che affianca la boutique al caffé shop. Un format lanciato a Parigi dal famosissimo artista francese Maurice Renoma.
E' poi in corso di definizione l'acquisto in compartecipazione di un marchio dello sportswear legato al territorio maremmano, che verrà finalizzato entro inizio febbraio. Come suggerisce il nome della holding “Fashion Technology Investment”, molta importanza è data anche alle tecnologie, ai brevetti in esclusiva e di proprietà applicati in tutta la filiera del tessile abbigliamento. “Proprio in concomitanza del Pitti Uomo, alla fiera CES (Commerce Electronics Show) di Las Vegas, abbiamo presentato il virtual fitting, che daremo ai nostri clienti permettendo loro di poter provare i capi su schermi digitali, dialogare con i social network e costruirsi tramite l'altro brevetto del bodyscan capi su misura altamente personalizzati”, conclude Antongiulio Pacenti.
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