29 gen 2015
M Missoni Pre-Fall 2015
29 gen 2015
M Missoni presenta la collezione Pre-Fall 2015, il cui mood è "girls go scouting" e le cui forme, colori, fantasie fanno pensare intenzionalmente agli anni settanta, con la loro corsa verso la libertà.

L’interpretazione di tutte queste suggestioni, insieme a trattamenti, finissaggi e mix materici, si traducono in una collezione che parla il linguaggio del ventunesimo secolo. La libertà si può permettere di essere disinvolta e seducente insieme.
Le forme sono facili ed immediate come volevano essere quaranta anni fa e come devono essere ora. I “sopra” sono variazioni sul tema della t-shirt o della polo sport, con colletto ed abbottonatura evidenti, spesso in contrasto; la canotta può diventare gilet, da indossare sulla camicia; i minidress sono easy, elementari e si ampliano verso il fondo, sono mini, ma in giusta misura, anche le gonne, precise a trapezio, o gli short, le une e gli altri con le tasche applicate e i bottoni a pressione, ben evidenti.
Le pieghe paiono indispensabili, nelle gonne, ma soprattutto negli chemisier e negli scamiciati new version; l’outerwear traduce al presente fogge che hanno una storia, il montgomery, il caban/parka a poncho, il cappotto fitted, bon ton, con la martingala.
Le materie sono corpose e tridimensionali, lievi e mixate tra loro, come è nel DNA del brand: con la ciniglia come new entry che conquista subito la prima posizione e diventa trait d’union, può essere un filo sottile che percorre i capi e ondula le superfici, può costruire abiti interi o soltanto i colli, oppure le cinture, può disegnare profili, esattamente come fa la maglia con la pelle.

Si sommano alle mille interpretazioni della maglia, senza tempo, il popeline di cotone, il crêpe de chine, le textures armaturate, il velluto. si notano elementi ricorrenti come il tweed ed effetti ritrovati, come il chiné.
I colori sono caldi ma anche intensi, sino a diventare brillanti. tanti naturali, dal tabacco al cuoio, il verde foresta e il verde army, il blu college, severo, che però, quando è spruzzato di lurex, diventa il blu di una notte stellata, il rosso del fogliame d’autunno e il rosso aranciato, il giallo zafferano e il giallo tibet che riconduce quasi all’arancio, il nero e il bianco che non possono non esserci, l’oro, sempre pacato, come se fosse sabbiato; anche le fantasie, giocate nelle maglia, negli jacquard, nelle stampe, parlano il linguaggio dei settanta, sono grafiche e partono sempre dalle forme geometriche più elementari quasi sempre intersecate tra loro.
Gli effetti sono presenti nei look interi o nei singoli dettagli: il blu “stellato” dell’abito lungo, sinuoso, che lascia nuda la schiena sulla quale però si intersecano trame di ciniglia, il rigore dell’abito a camicia, corto, tutto nero, ma con il colletto stondato e i polsini candidi, che fa ritrovare catherine denevue-belle de jour, le trasparenze che negli abiti e nelle bluse si alternano ancora una volta alla ciniglia, in verticale oppure creano inserti in corrispondenza della scollatura, i contrasti cromatici e materici, nelle baschine delle gonne che si aprono verso il fondo, come nei girocollo degli scamiciati e il tromp l’oeil, nell’abito intero che sembra un abbinamento di gonna e camicia…
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