Reuters
2 set 2014
Luxottica : vertice a tre dopo l'uscita di Andrea Guerra
Reuters
2 set 2014
Dopo giorni di indiscrezioni è stato ufficializzato lunedì 1° settembre 2014 l'addio di Andrea Guerra dalla guida di Luxottica, che verrà ora assunta da un "triumvirato", di cui faranno parte due co-amministratori delegati e un terzo dirigente. Lo riferisce una nota della società diffusa al termine del Cda che ha sancito l'uscita dell'AD dopo dieci anni e la revisione della governance del gruppo.

Uno dei due co-AD sarà l'attuale direttore generale Enrico Cavatorta, cui andranno le funzioni corporate; Cavatorta assume pro tempore anche l'altro pacchetto di funzioni, relative ai mercati, in attesa della nomina del secondo amministratore delegato, attualmente "in via di definizione". Il triumvirato si completa con Massimo Vian, alla guida dalla funzione "operations", che riporterà temporaneamente al presidente Leonardo Del Vecchio.
"Per favorire un'efficace gestione del gruppo in questa nuova fase, verrà costituito un Comitato Direttivo guidato dal presidente Leonardo Del Vecchio", si legge nella nota.
"L'evoluzione verso un 'co-CEO model' con responsabilità distribuite, distinte ma complementari, garantirà una migliore governance del gruppo che negli ultimi anni ha notevolmente aumentato la propria dimensione, complessità e presenza globale", prosegue.
Parlando con i giornalisti, il presidente e fondatore Leonardo Del Vecchio ha commentato: "con Guerra abbiamo fatto dieci anni, ne faremo altri dieci con il triumvirato", aggiungendo che "l'azienda continuerà ad essere quello che è sempre stata, speriamo in una crescita solida di almeno il 7% l'anno".
Ad Andrea Guerra - uno dei manager italiani più apprezzati in questi anni e sul cui prossimo impiego molto si è specultato - andranno 10 milioni di euro oltre le competenze di fine rapporto, a fronte della risoluzione "consensuale" del rapporto di lavoro, riferisce un secondo comunicato di Luxottica.
A Guerra andranno inoltre poco meno di 600.000 euro connessi alla rinuncia da parte dell'ex AD ad ogni domanda o diritto relativo al suo precedente ruolo, e 800.000 euro a fronte di un patto di non concorrenza della durata di 24 mesi.
L'ex AD manterrà infine i diritti sul piano azionario, ma è stata contestualmente concordata la vendita delle 813.500 azioni Luxottica possedute da Guerra, derivanti da piani di stock option, all'azionista di riferimento al prezzo di 41,50 euro ciascuna.

Secondo quanto riferito nei giorni scorsi da persone vicine alla vicenda, sarebbero state varie le ragioni che hanno portano al divorzio tra Guerra e Luxottica. In particolare le divergenze si sarebbero acuite negli ultimi mesi e avrebbero riguardato tra l'altro un'ipotesi di fusione con la francese Essilor, che avrebbe comportato una forte diluizione della quota di Del Vecchio, e alcune piccole acquisizioni nel settore retail europeo realizzate da Guerra. Non ultimo, tra i motivi di frizione, il fatto che il manager sarebbe stato tentato dall'offerta di un ministero da parte di Matteo Renzi e non avrebbe immediatamente chiarito le proprie intenzioni.
"Guerra non ha preteso niente di più di quello che gli spettava da contratto, è stato molto elegante", ha commentato Del Vecchio. "È una persona che io rispetto e ho apprezzato quello che ha fatto. Purtroppo si sono divisi i progetti futuri, io avevo dei progetti, lui ne aveva altri. Non abbiamo condiviso gli stessi obiettivi, per cui senza litigare c'è stata consensualità".
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