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20 ago 2014
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Luxottica: l’AD Andrea Guerra sul punto di uscire

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Reuters
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20 ago 2014

Dopo dieci anni alla guida del primo gruppo mondiale dell'occhialeria, l'AD Andrea Guerra potrebbe lasciare Luxottica per una diversità di vedute sulle strategie future con il fondatore e azionista di riferimento Leonardo del Vecchio. Lo riferiscono tre fonti vicine alla vicenda, mentre la società, che non vuole commentare le indiscrezioni sulla partenza di Guerra, conferma però che "da tempo il presidente Leonardo Del Vecchio e l’AD Andrea Guerra si stanno confrontando sulle migliori strategie future del gruppo". Nessun CdA è stato convocato, ha aggiunto.

Andrea Guerra (Foto: Ansa)


Del Vecchio, di umili origini, è oggi, in base alle classifiche di Forbes, il secondo italiano più ricco con un patrimonio di 15,3 miliardi di dollari. Secondo una persona che conosce direttamente Guerra, approdato in Luxottica dalla Merloni Elettrodomestici nel 2004, i rapporti con Del Vecchio si sono deteriorati negli ultimi mesi.

"A Del Vecchio non è piaciuto il fatto che a Guerra fosse stato offerto un ministero da Renzi e che lui lo avesse considerato ma non fosse molto chiaro rispetto alle proprie intenzioni", ha detto la fonte. All'epoca Andrea Guerra aveva dichiarato in un comunicato di essere "felice e sereno" dove stava, in Luxottica, e quindi di non accettare l'offerta politica.

Secondo il Corriere della Sera, fra le ragioni di frizione fra i due, ci sarebbe anche l'accordo con Google per la produzione dei 'Google Glass'.

Il titolo Luxottica, arrivato a cedere quasi il 7% mercoledì 20 agosto con scambi sostenuti, ha ridotto le perdite dopo la comunicazione della società, aggiornando i massimi di seduta. "Al di là del rimbalzo dai minimi, il cambio al vertice spaventa perché se ne va il Ceo che ha portato il titolo Luxottica da 10 a 40 euro, spaventa il cambiamento in un'azienda che va bene", ha commentato un trader per spiegare la pressione sul titolo.

Con Guerra al timone, Luxottica, cui fanno capo marchi come Ray-Ban e Oakley, ha più che raddoppiato i ricavi, passati dai 3,26 miliardi del 2004 ai 7,3 miliardi dell'anno scorso, pari ad una crescita sull'anno precedente del 7,5% a cambi costanti.

I Google Glass (Foto: Reuters)


L'eventuale partenza del manager, regista fra le altre operazioni dell'acquisizione di Oakley e dell'accordo con Google, non sorprende gli analisti di Citigroup che la vedono come naturale termine di un ciclo di business - iniziato con l'acquisizione di Ray-ban nel 1999 - e come conseguenza dei crescenti interessi fuori dall'azienda dell'AD che, solo la scorsa primavera, ha guadagnato 35 milioni dall'esercizio di stock option. Dal suo arrivo, infatti, il titolo, passando da 14 a 40 euro circa, ha spinto la capitalizzazione vicino ai 20 miliardi di euro.

Secondo il Sole 24 Ore si profilerebbe un'uscita a termine, che potrebbe coincidere con la fine dell'anno e del mandato del manager milanese. Per il Corriere della Sera, Guerra forse potrebbe lasciare la guida del gruppo già a settembre.

In una nota Citigroup non vede un impatto significativo dall'uscita dell'AD e consiglia di acquistare in caso di ribasso del titolo anticipando, per Luxottica, una robusta seconda metà dell'anno e benefici più positivi dal cambio.

"Dopo aver annunciato risultati record nel secondo trimestre, l’AD di Luxottica ha suggerito che il terzo trimestre sta andando in linea con le previsioni o anche meglio grazie al dollaro forte. Ma quello che è più significativo è che Andrea Guerra ha creato una squadra di manager molto forte e lo vediamo come un direttore d'orchestra molto capace piuttosto che come un solista".

Un'opinione condivisa dagli analisti di J.P.Morgan Cazenove. "Luxottica vanta una delle migliori squadre di manager fra le aziende che copriamo e una reazione così decisa del titolo potrebbe offrire una buona opportunità per aumentare la posizione", si legge in una nota.

Foto: Luxottica.com


Il probabile abbandono di Andrea Guerra dal suo incarico di amministratore delegato di Luxottica, anticipato da alcuni quotidiani nazionali, secondo le organizzazioni sindacali di Belluno non sarebbe tale da generare preoccupazioni sui rapporti fra l'azienda e il mondo del lavoro locale. Per Anna Orsini, segretaria generale aggiunta della Cisl Belluno-Treviso, "questi avvicendamenti non producono ripercussioni", soprattutto in aziende che esprimono crescite anno dopo anno.

Giuseppe Colferai, segretario generale della Filctem-Cgil di Belluno, riconosce che il possibile abbandono di Guerra "era un rumor che girava con una certa insistenza in azienda gli ultimi giorni prima della pausa estiva. In ogni caso, e chiunque sia il suo successore - conclude il dirigente sindacale - Luxottica ha 8.600 negozi nel mondo ed è un gruppo condannato a crescere senza mai fermarsi".

“È necessario che da parte della proprietà e di Guerra venga fatta chiarezza, non si può lasciare l'azienda in una situazione di incertezza", stima dal canto suo Sergio Spiller, segretario della Femca Cisl.

L'attenzione è portata ora sul possibile successore di Andrea Guerra. Secondo Italia Oggi, “una pista porterebbe a un manager straniero di un’altra multinazionale tricolore, per modello di business molto simile al gruppo di Agordo. In alternativa ci sarebbe un dirigente di un gruppo lombardo non quotato, che in passato e per altri incarichi ha avuto modo di incrociare Del Vecchio”.

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