3 mar 2017
Luisa Spagnoli mette il turbo sull’estero
3 mar 2017
Il brand perugino di abbigliamento femminile Luisa Spagnoli sta portando avanti un intenso piano di espansione all’estero, con l’obiettivo di incrementare la propria presenza al di fuori dei confini nazionali, dove oggi conta 52 boutique monomarca e la presenza in una settantina di store multibrand.
Nel corso dell’ultimo anno, Luisa Spagnoli ha inaugurato nuovi spazi in Iran, con la quinta vetrina a Teheran, nello Shopping Mall Palladium; Sudafrica, con l'apertura della seconda vetrina a Johannesburg nel Mall of Africa, successiva alle precedenti aperture all'interno di Hyde Park Shopping Center sempre a Johannesburg e V&A Waterfront a Città del Capo; Emirati Arabi, con la seconda boutique all’interno del Dubai Mall; Cina, con due nuove aperture nel Parkson Shopping Mall a Pechino e nel Charter Mall a Chanchung, nel Nord del Paese.
Lo scorso luglio Luisa Spagnoli ha inaugurato il suo primo punto vendita diretto a Londra, in Piccadilly Street; è attualmente in fase di studio l'apertura di una seconda vetrina londinese entro il 2017. In USA, dopo l’opening del primo monomarca diretto all'interno dello Stanford Shopping Mall di Palo Alto, sono in corso valutazioni relative all'apertura di una boutique nella California del Sud. Tra i progetti dell’azienda anche lo sviluppo della presenza del brand presso i principali department store statunitensi.
Per quanto riguarda Germania e Austria, Paesi in cui Luisa Spagnoli non è ancora presente, l’interesse dimostrato nei confronti del brand da parte delle clienti tedesche ha convinto l’azienda a varare un progetto di apertura di boutique dirette, partendo da Monaco di Baviera per estendere la presenza, nel corso dei prossimi anni, nelle principali città tedesche e nella capitale austriaca.
Sul fronte russo, infine, a partire dall’autunno/inverno 2017-18 Luisa Spagnoli ha deciso di gestire direttamente i 21 store monomarca e i circa 40 multimarca, affidati nell'ultimo decennio ad un distributore locale, con l’obiettivo di creare una relazione più stretta con i partner commerciali sul territorio.
Tutte queste iniziative dovrebbero portare il brand a incrementare la quota di fatturato realizzato all’estero, oggi pari a circa il 13% dei 128 milioni di euro registrati nel 2016.
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