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15 giu 2015
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Lubiam: fatturato in crescita, progetti esteri e 1° store L.B.M. 1911 a Milano

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15 giu 2015

Dopo un 2014 in positivo, prosegue la crescita dell’azienda mantovana di menswear: “Nel primo quadrimestre del 2015 l’azienda registra un +11% del fatturato rispetto allo stesso periodo nel 2014 e prevediamo di chiudere l’anno con un +8-10%. Questo grazie agli investimenti che stiamo portando avanti per rafforzare sempre di più la nostra produzione Made In Italy, sempre sotto il segno dell’innovazione e della tradizione”, dice Edgardo Bianchi, AD e Direttore Amministrativo di Lubiam. Un incremento che vale doppio, poiché ha interessato sia l’Italia che l’estero.

L.B.M. 1911 in Via della Spiga a Milano


Il 56% del fatturato 2014, arrivato a 53 milioni di euro, è stato realizzato in Italia, il restante 44% sui mercati esteri: Paesi principali del Gruppo Lubiam sono gli Stati Uniti, la Russia, la Turchia e il Giappone, tutti molto cresciuti nel 2014; tra le nazioni o le aree più promettenti, anche Scandinavia, Svizzera, Canada, Corea del Sud. “Dall'Europa, mercato dall'altissimo potenziale, arrivano sempre nuove conferme sull'apprezzamento delle collezioni”, aggiunge Giovanni Bianchi, AD e Direttore dell’Ufficio Stile. In questo primo periodo del 2015, in particolare, i Paesi europei più vivaci sono stati ancora Penisola Scandinava e Svizzera e il Benelux.

“Stiamo differenziando le diverse collezioni e linee dando loro un target preciso. Di recente, abbiamo creato una nuova collezione di pantaloni con la label GioZubon (zubon significa pantalone in giapponese, per cui la traduzione del nome del brand è “I pantaloni di Giovanni”, ndr.) e una capsule per i giovani che si chiama “L’8”, continua Giovanni Bianchi.

Il Giappone si è riconfermato uno dei mercati in assoluto più ricettivi e stimolanti, alla continua ricerca di novità.

L.B.M. 1911, PE 2016


Racconta Giovanni Bianchi: “Nel pensare la collezione PE16 abbiamo come sempre tenuto conto della “sete” che hanno i buyer giapponesi in termini di innovazione. Non a caso, uno dei temi più forti di collezione per L.B.M. 1911 sono le giacche ispirate allo Shibori, una delle più antiche e tradizionali tecniche giapponesi di pittura del tessuto. Il Giappone per noi è una fucina inesauribile di spunti”. Intanto, anche l’Australia sta dando segnali di fortissimo interesse, tanto che Lubiam è ora presente in una realtà importante come Henry Bucks.

La nuova etichetta GioZubon si è aggiunta agli altri brand del gruppo: Luigi Bianchi Mantova, Lubiam Cerimonia e L.B.M. 1911. Proprio con quest'ultima label, l'azienda di Viale Fiume a Mantova sta per inaugurare ufficialmente (il 22 giugno) uno store monomarca in Via della Spiga 30, a Milano. Scegliendo il Quadrilatero della Moda, Lubiam ha voluto dare un segnale forte, per i clienti attuali (che avranno la possibilità di studiare corner personalizzati ispirati all’innovativo concept realizzato dall'architetto Paolo Gianchi) e per i clienti potenziali, che potranno valutare a loro volta lo sviluppo di un proprio negozio.

L.B.M. 1911 diventa total look, con proposte che spaziano dalla maglieria alla camiceria, agli accessori come borse, scarpe, foulard, alcuni realizzati proprio in esclusiva per il flagship store di Via della Spiga. Accessori e capi si mescolano ad una particolare esposizione di piante in stile francese, poggiando su una struttura formata da tubi in ferro nero e tavole in legno.

L.B.M. 1911 in Via della Spiga a Milano


Il gruppo lombardo ha allo studio un piano di aperture di negozi che verrà sviluppato nei prossimi 5 anni, anche nell'ottica di approccio ai mercati dei Paesi BRIC, i quali richiedono una strategia retail. L'esperienza con i monomarca è iniziata alcuni anni fa per Lubiam in Cina, dove oggi sono 28 i flagship store grazie a un partner locale, numero destinato ad aumentare. La seconda linea di Lubiam è confezionata in Tunisia, e un'altra parte della produzione è in Serbia. Il gruppo possiede uno showroom a New York e uno a Milano.

Anche la campagna vendite della collezione Autunno/Inverno 2015-16 del gruppo lombardo si è appena conclusa con risultati sorprendenti. “Rispetto alla stagione corrispondente nel 2014, che già aveva avuto un buon successo, c'è stato un +14% per L.B.M. 1911 e un +54% per Luigi Bianchi Mantova. Anche L.B.M. 1911 ha fatto molto bene negli Stati Uniti. In generale, abbiamo consolidato ed ampliato significativamente la nostra presenza nei Department Store”, puntualizza il Direttore Amministrativo. Completa il quadro la collezione Giozubon, che a sua volta ha performato molto bene, con un +27%.

Pantaloni by GioZubon, PE 2016


“Dall’estate scorsa abbiamo acquisito la nostra prima licenza, quella di Lacroix per i mercati europei, che è andata molto bene in Francia, nazione dove grazie ad essa abbiamo più che raddoppiato gli ordini, e da questa stagione vogliamo svilupparla in Germania e in Medio Oriente, nonché negli USA nel nostro showroom, poi abbiamo registrato ottime performance in Svizzera e Germania lo scorso anno”, continua il Direttore dell’Ufficio Stile. “In progetto abbiamo l'acquisizione di licenze per aumentare il fatturato. Sul lungo termine non vogliamo produrre eminentemente come licenziatari, ma sviluppare prioritariamente il nostro marchio; però, se nel medio termine una bella fetta di fatturato sarà generata tramite le licenze, tanto di guadagnato”.

Tornando al “Su Misura”, dal primo semestre 2013 il gruppo sta portando avanti il progetto ampliando un po' le modellature, le varianti e le personalizzazioni possibili, nonché le variazioni delle misure. “Siamo passati da 300 a 1.000 varianti di “Su Misura”. Il nostro obiettivo è di focalizzarci su circa 150 clienti che fanno il su misura e sviluppare il lavoro con questi”, dice Giovanni Bianchi. Su richiesta dei clienti, sono state ulteriormente ampliate le possibilità di personalizzazione, come spiega Edgardo Bianchi, perchè, dice, “il cliente finale vuole sempre più “giocare” con le finiture e i dettagli".

“Giacche, cappotti e abiti sono il nostro core business e per il prossimo futuro stiamo valutando di collaborare con altre aziende”, indica ulteriormente Giovanni Bianchi. “Riteniamo infatti più efficace il portare avanti partnership con aziende terze che abbiano un prodotto allineato con il nostro, in maniera da poter offrire un’offerta completa. A livello retail, in Europa e in Italia non vogliamo orientarci solo sui monomarca, ma vogliamo soprattutto vendere nei multibrand”.

Una giacca della collezione Luigi Bianchi Mantova (la prima linea che sul fatturato pesa per il 30% circa) viene venduta sugli 800 euro al pubblico. La seconda linea Lubiam Studio costa il 25% in meno e rappresenta il 20% del fatturato. L.B.M. 1911 realizza il 40% del fatturato dell’azienda.

Gianluca Bolelli ed Elena Passeri

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