23 gen 2011
Lou de Beauregard vuole farsi un nome
23 gen 2011
Un inizio 2011 intenso per Lou de Beauregard. Il giovane marchio parigino, lanciato da Florence Dupenne nella primavera 2010, esporrà per la prima volta al Who's Next nel nuovo spazio dedicato ai marchi creativi Fame l'Atelier. Sempre fedele al Tranoï in seconda sessione, il brand adesso vuole anche essere presente dalla prima per raggiungere meglio e in un tempo più breve i dettaglianti. A livello internazionale, la collezione sarà proposta all'interno di showroom in Germania, in Belgio, in Svizzera, in Italia, negli Stati Uniti e in Australia. "Abbiamo deciso di svilupparci in quei Paesi dove possediamo già alcuni clienti retailer. Il nostro sviluppo avverrà con una politica di piccoli passi", commenta Florence Dupenne.
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In tre stagioni, Lou de Beauregard ha già convinto una quarantina di clienti fra cui Kabuki, N°60 e Brand Bazar, ma anche i grandi magazzini Printemps Haussmann e Franck&Fils. Florence Dupenne, che ha lavorato in particolare per Sonia Rykiel e Isabel Marant prima di approdare in Maje nel 2004 per curarne l'identità d'immagine, conosce bene il settore della moda femminile. Con Lou de Beauregard, presenta delle collezioni succinte, ma coerenti. Lo stile è androgino, parigino e rock&roll, e gioca su un maschile/femminile sofisticato. La collezione, che comprende una cinquantina di modelli (declinati in tanti materiali e colori), propone degli smoking in pelle scamosciata, dei “chiodi” di cuoio nero, degli abiti drappeggiati...
"Con la nuova collezione, quella per l'autunno-inverno 2011, siamo un po' arrivati alla maturità. Pur mantenendo il nostro DNA, abbiamo introdotto un po' più di colori e di vestiti per il giorno. Prima, i capi erano molto più orientati verso la sera", commenta Florence Dupenne. Prima di inaugurare la prima boutique, da qui a 2 anni, l'imprenditrice intende allargare la sua rete di multimarca molto specializzati. Il prezzo di vendita al pubblico di una giacca o di un abito oscilla fra i 300 e i 400 euro di media, quello di un giubbotto di pelle si avvicina ai 900.
Lou de Beauregard, che produce e smercia in media 3.000 capi per stagione, punta ad incrementare rapidamente questa cifra. Il fatturato realizzato sull'autunno-inverno 2010 dovrebbe essere superiore ai 300.000 euro.
Di Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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