12 apr 2012
Levi Strauss soffre sul Vecchio Continente
12 apr 2012
Levi Strauss ha registrato un primo trimestre non entusiasmante, con ribassi in Europa, compensati però dalle buone performance negli Stati Uniti e in Asia. Al 26 febbraio, data di chiusura del periodo in questione, le vendite europee del gruppo hanno infatti subito un calo del 7% a 220 milioni di euro (289 milioni di dollari). Un calo che, tuttavia, si limita al 3% a tassi di cambio costanti.
La situazione sembra dovuta ad una diminuzione del volume delle vendite dei franchising e dei dettaglianti, in particolare in Europa del Sud. Globalmente, invece, il fatturato di Levi Strauss è cresciuto sul periodo del 5% a 888 milioni di euro (1,16 miliardi di dollari), incrementandosi del 10% in America, dove ha raggiunto i 647 milioni di dollari.
Una performance oltreoceano imputabile alla crescita dei prezzi praticata su certi articoli e all’inserimento sul mercato del marchio Denizen. La direzione si è in particolare detta molto soddisfatta dell’utile netto cresciuto del 21% a 49 milioni. "Siamo contenti dei risultati del primo trimestre, ottenuti malgrado la presisone esercitata dagli elevati costi del cotone”, ha precisato Chip Bergh, patron del gruppo.
Bruno Joly (Versione Italiana di Gianluca Bolelli)
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