Levi Strauss mostra crescite a doppia cifra in Europa
L'Europa continua ad essere terreno di espansione per Levi Strauss. Nel suo secondo trimestre fiscale, chiuso il 28 maggio, la casa madre dei brand Levi's e Dockers vede crescere il proprio fatturato del 6%... proprio grazie a un particolare incremento delle vendite in Europa del 17% (+20% a cambi costanti). Il suo fatturato ha raggiunto gli 1,068 miliardi di dollari (931 milioni di euro) a livello globale, principalmente grazie a Levi's, con l'Europa che ha portato 280 milioni di dollari al dato.

In un incontro con gli analisti finanziari, la direzione sottolinea il bel dinamismo registrato nel Vecchio Continente. Nel corso del trimestre, le sue vendite dirette ai consumatori sono cresciute del 21%, avvantaggiandosi delle aperture di negozi (61 in più a livello globale rispetto allo scorso anno). Prova di questa dinamica: in Francia Levi's ha recentemente aperto un flagship al Bercy Village, nella zona Est di Parigi. Le sue vendite all’ingrosso in Europa sono invece aumentate del 18%, con, secondo la direzione del gruppo, un mercato tedesco particolarmente ricettivo. Ma è soprattutto con le vendite di prodotti femminili e di magliette e capispalla che il gruppo ha registrato le crescite migliori, con rispettivamente un +46% e un +48%.
"La nostra offerta Donna sta piacendo davvero tanto”, ha affermato Chip Bergh nell’incontro con gli analisti. “Questo è particolarmente vero in Europa, ma si conferma anche a livello mondiale. Abbiamo registrato l’ottavo trimestre consecutivo di crescita. Sono appena tornato dall’Europa e la t-shirt con il logo Levi's è dappertutto. (...) Abbiamo anche una grande risposta sul logo degli anni ’90, diverso da quello attuale, e questo conferma le opportunità che abbiamo per sviluppare la categoria dei capispalla”.
La direzione punta infatti su un raddoppio dell’attività dei segmenti donna e magliette e capispalla nei prossimi anni. "L'unica questione è sapere in quanti anni saremo in grado di realizzarlo", ha sostenuto il CEO.
In Europa il gruppo, che ha saputo padroneggiare l’evoluzione del proprio margine lordo, alla fine vede crescere l’utile operativo del 31% nel trimestre, il quale raggiunge i 35 milioni di dollari, per un utile operativo globale di 63 milioni, in aumento dell’8%.
La zona Americhe resta comunque il primo mercato del gruppo con 602 milioni di dollari, in crescita del 2% (3% a cambi costanti), influenzata dalle difficoltà del wholesale sul mercato americano, e con un utile operativo di 102 milioni (+5%).
In Asia, il gruppo vede migliorare le vendite del 2% (3% a cambi costanti), a 185 milioni di dollari, a seguito dello sviluppo della sua rete di negozi monomarca. Gli investimenti sostenuti hanno influenzato la redditività e così il gruppo statunitense riscontra una stabilità dell’utile operativo a 10 milioni di dollari.
Inoltre, per sostenere la crescita della società, il management conferma che incrementerà la percentuale di fatturato destinata agli investimenti nel marketing.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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