Pubblicato il
13 lug 2011
13 lug 2011
Levi Strauss cresce del 9% in Europa
Pubblicato il
13 lug 2011
13 lug 2011
Levi Strauss torna a progredire con tassi di crescita significativi. Nel corso del primo semestre del proprio esercizio, iniziato il 1° dicembre, il gruppo americano ha ottenuto una crescita delle sue vendite nette del 10%, a più di 1,5 miliardi di euro (2,17 miliardi di dollari, ndr). Nel corso del secondo trimestre, chiusosi il 29 maggio, Levi Strauss ha fatto registrare pure a livello globale un incremento del 12% delle sue vendite nette. Sul periodo, le vendite nette sono cresciute del 17% sul Vecchio Continente, a quasi 200 milioni di euro, ma a tasso di cambio costante l'incremento si è limitato al 9%.
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Negli Stati Uniti e sulla zona Asia-Pacifico (sempre senza considerare l'evoluzione dei tassi di cambio), gli aumenti sono stati rispettivamente del 7 e del 12%. Per la direzione, queste prestazioni sono imputabili al marchio omonimo, moda femminile in testa, e allo sviluppo nel retail. "Quando andrò in pensione e consegnerò il testimone nel mese di settembre a un nuovo CEO, sarò fiero della velocità di sviluppo raggiunta sul mercato", si è rallegrato John Anderson, che cederà il timone del gruppo a Chip Bergh, ex Procter&Gamble. Il manager, che ha trascorso molti anni in Levi's, cita fra le iniziative più significative e i principali successi ottenuti soprattutto la campagna globale prevista per quest'autunno e la crescita del nuovo brand Denizen, sempre più in espansione.
Sul versante finanziario, Levi Strauss ha fatto registrare un utile netto di 15 milioni, una bella differenza rispetto alla perdita netta che aveva ottenuto nel corso del secondo trimestre 2010.
Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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