Pubblicato il
16 giu 2011
16 giu 2011
Lejaby in rosso nel 2010/2011, nuove speranze per il 2011/2012
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16 giu 2011
16 giu 2011
Il produttore francese di lingerie Lejaby, che ha chiuso tre dei suoi quattro siti produttivi francesi alla fine del 2010, ha fatto registrare una perdita di 2,7 milioni di euro nell'esercizio 2010/2011, ha annunciato mercoledì il suo proprietario austriaco, il gruppo Palmers.
![]() Lejaby primavera-estate 2011. |
L'attività si è rafforzata nella seconda metà dell'esercizio, terminato a fine gennaio, con una progressione degli ordini "largamente superiore al 10%", ha detto il gruppo all'agenzia di stampa transalpina AFP. Il risultato operativo dovrebbe essere positivo nel 2011/2012, secondo Palmers.
Dopo la ristrutturazione in Francia, accompagnata da un piano sociale per circa 200 dipendenti, Lejaby ha delocalizzato la sua produzione verso il Maghreb per allinearsi alla concorrenza. Secondo le cifre del proprietario Palmers, Lejaby impiega 616 persone, di cui 440 in Francia.
Palmers per il momento non prevede assunzioni in Francia, anche se l'attività di Lejaby dovrebbe tornare alla redditività. Come Lejaby, anche Palmers è in rosso, con una perdita di 15,2 milioni di euro. "Non siamo preoccupati, perché questa cifra comprende un costo eccezionale di 13 milioni di euro generato dall'acquisto di Lejaby nel 2008", ha spiegato il patron di Palmers Gerd Petermann.
L'azienda austriaca aveva acquistato il produttore francese dal gruppo americano Warnaco per 45 milioni di euro. Acquirente e venditore sono da allora impegnati in una procedura giudiziaria di fronte alla giustizia francese. Palmers vuole ottenere una riduzione del prezzo d'acquisto, sostenendo che Warnaco non abbia rispettato il loro contratto.
Numero uno in Austria, Palmers vuole continuare la propria espansione in Germania, in Europa dell'Est e in Italia. Il gruppo austriaco spera di poter incrementare il suo fatturato (162 milioni di euro nel 2010/2011) di 15 milioni di euro nei prossimi tre anni.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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