Secondo le informazioni in nostro possesso, Lejaby, che appartiene agli azionisti di Palmers dal 2008, ha depositato domanda di amministrazione controllata presso il Tribunale del Commercio di Lione. Tale richiesta è stata esaminata giovedì 27 ottobre. I protagonisti della vicenda non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.

Pubblicità di Lejaby

Un consiglio aziendale straordinario si è svolto la mattina del 26 ottobre nella sede del produttore di lingerie, a Rillieux-La-Pape (Rodano). "La direzione ha spiegato che non aveva più i mezzi per assicurare il pagamento dei salari" in ragione della "congiuntura sfavorevole" e dei "problemi di qualità e di consegna” incontrati da Lejaby a seguito delle "delocalizzazioni in Tunisia e in Marocco", ha spiegato all'agenzia di stampa francese AFP Maryse Fleuret, delegata del CGT.

Il quotidiano austriaco “Der Standard” aveva rivelato, all'inizio di questa settimana, l’intenzione dei fondi azionisti di Palmers Lejaby Holding di vendere Palmers da sola, dunque senza Lejaby. Il gruppo non avrebbe più intenzione di iniettare altro denaro fresco nel marchio francese che ha comprato da Warnaco appena tre anni fa.

Lejaby, che ha chiuso tre dei suoi quattro siti produttivi transalpini a fine 2010, ha fatto registrare una perdita di 2,7 milioni di euro nell'esercizio 2010/2011. L'azienda impiega circa 450 persone in Francia, di cui 90 sul sito di Yssingeaux (Alta Loira) e il resto nella sede di Rillieux-la-Pape, vicino Lione. La società possiede due marchi di proprietà: Lejaby di lingerie e Rasurel di costumi da bagno e gestisce anche le licenze di Nina Ricci e Christian Lacroix per lingerie e beachwear.

Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)