Lanvin in cerca di un acquirente?
Prima della pausa natalizia, si sono diffuse molte voci nell’ambiente circa il futuro di Lanvin, colpito da una situazione finanziaria sempre più critica. Tanto più che il nuovo direttore artistico, Olivier Lapidus, succeduto a Bouchra Jarrar, non sembra essere riuscito a convincere i buyer dopo la presentazione in settembre della sua prima collezione. E così, adesso la più antica casa di moda sartoriale francese ancora in attività sarebbe alla ricerca di un compratore.
Secondo molte fonti, citate dal magazine americano “WWD”, Lanvin starebbe trattando con vari investitori per vendere una quota di maggioranza del suo capitale e dovrebbe concludere presto un accordo, in mancanza del quale la griffe transaplina si troverà a dover affrontare una crisi di liquidità.
"Non vogliamo commentare. Queste sono solo voci, supposizioni. Presto avremo delle informazioni da dare, ma per il momento non abbiamo niente da dire”, indica a FashionNetwork.com un portavoce della casa francese.
Nicolas Druz, recentemente nominato vicedirettore generale, aveva assicurato in dicembre che “delle soluzioni finanziarie e industriali sostenibili e durature, che non passeranno attraverso un aumento di capitale, saranno trovate entro fine marzo”.
Tra i potenziali acquirenti emerge il nome del Mayhoola Group, il fondo della famiglia reale del Qatar che si era già interessato da vicino alla firma di lusso nel 2015 e che era tornato alla carica all’inizio del 2017. Il fondo, che già possiede Valentino, Balmain e Pal Zileri, vedrebbe arricchirsi notevolmente il suo portfolio con l’aggiunta di questa prestigiosissima azienda francese.
La miliardaria di Taiwan Shaw-Lan Wang, che controlla il 75% di Lanvin (l’uomo d’affari svizzero Ralph Bartel ne possiede il restante 25%), finora ha sempre rifiutato di cedere la maison. Potrebbe però esser portata a cambiare idea, non avendo ancora trovato una soluzione per rilanciare questo marchio in declino.
Dopo la partenza del suo storico direttore artistico Alber Elbaz, Lanvin ha visto calare le vendite del 23% nel 2016, a 162 milioni di euro, accusando anche una perdita netta di 18,3 milioni, dopo aver registrato un utile di 6,3 milioni nel 2015. Un calo seguito dal crollo del -32,9% del 2017, con il fatturato sceso fino a 96,9 milioni, e perdite che dovrebbero superare i 27 milioni di euro, secondo fonti citate dall’agenzia Reuters.
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