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4 giu 2018
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Lancel diventa italiana passando da Richemont a Piquadro

Pubblicato il
4 giu 2018

Decisamente un periodo all’insegna dell’Ad Maiora per il Gruppo di Gaggio Montano (BO) guidato dall’imprenditore Marco Palmieri. Oltre a vantare una crescita costante del suo marchio di proprietà (Piquadro ha chiuso il 2017 con un fatturato di 97,6 milioni di euro, in crescita del 28,6% sul 2016, ndr.) e ad aver riportato in utile la realtà di pelletteria toscana The Bridge in poco più di un anno dall’acquisizione (avvenuta a novembre 2016, ndr.), è di oggi l’annuncio ufficiale del closing della trattativa niente meno che con il gruppo svizzero Richemont per l’acquisto della storica griffe di pelletteria francese Lancel.

Marco Palmieri, Presidente e Amministratore Delegato di Piquadro


Il perfezionamento dell’accordo prevede che, nei prossimi 10 anni, Piquadro versi a Richemont fino ad un massimo di 35 milioni di euro subordinati agli utili che verranno realizzati da Lancel nello stesso arco di tempo. Importante notare che Lancel International vanta, ad oggi, una posizione finanziaria netta positiva di circa 41 milioni di euro, una struttura di costi operativi annuali ridotta, grazie alle azioni già adottate da Richemont, e un patrimonio netto stimato di circa 36 milioni di Euro.
 
“Sono davvero molto soddisfatto del traguardo raggiunto oggi. Si tratta di un nuovo passo che si inserisce all’interno della strategia di aggregazione di marchi di accessori che abbiamo iniziato con l’acquisizione di The Bridge a fine 2016, strategia che siamo determinati a portare avanti per generare crescenti sinergie”, ha spiegato a FashionNetwork.com il patron del gruppo Piquadro, Marco Palmieri. “La storia di Lancel è iniziata a Parigi nel 1876: abbiamo tra le mani un patrimonio che vogliamo assolutamente salvaguardare e potenziare. L’azienda deve quindi rimanere basata in Francia ma, da parte nostra, le apporteremo ulteriore capacità industriale. Grazie alle fabbriche di proprietà che abbiamo tra Emilia Romagna e Toscana possiamo, infatti, essere estremamente veloci sia nell’ambito della ricerca e sviluppo, che nella produzione. Per cominciare, con Lancel lavoreremo quindi molto su creatività e velocità, presentando un maggior numero di collezioni, per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. La produzione fatta in Francia resterà lì, mentre quanto veniva realizzato in altri Paesi lo porteremo in Italia. Avremo dunque un mix vincente di Made in Italy e Made in France", precisa Palmieri.

La storica boutique di Lancel davanti all'Opera di Parigi


L'imprenditore ha sottolineato, inoltre, che per i prossimi 12 mesi non dovrebbero esserci cambiamenti rilevanti per quanto riguarda i dipendenti di Lancel (oltre 300 solo in Francia, ndr.), con una situazione che dovrebbe sostanziamente restare quella che Richemont gli ha consegnato.

Non è escluso in futuro anche un potenziamento retail della griffe nel nostro Paese, dove Lancel è presente ad oggi con due boutique solo all'interno degli outlet di Serravalle Scrivia (AL) e TheMall (FI), "ma per il momento ci concentriamo prima di tutto sullo stile, le collezioni e la produzione", ha concluso Marco Palmieri.

Nell'operazione Piquadro è stata assistitta da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario, rappresentata da Stefano Rangone, e MGB Capital Ltd quali advisor finanziari, da Dentons Europe e da Bratschi Zurigo per quanto concerne gli aspetti legali, da Marchese Zanardi & Partners per gli aspetti di natura fiscale e da Deloitte relativamente alla due diligence finanziaria.

Fondata nel 1876, con sede e Parigi, Lancel è specializzata in articoli di pelletteria di lusso e accessori per uomo e donna, che distribuisce attraverso una rete di vendita presente in 39 Paesi e composta da 60 negozi a gestione diretta e 11 in franchising. Nell’anno fiscale chiuso lo scorso 31 marzo, la Maison ha realizzato un giro d’affari di circa 53 milioni di euro e un EBITDA negativo di circa 23 milioni.
 
Il gruppo bolognese di articoli di pelletteria fondato nel 1987 e quotato dal 2007 alla Borsa Italiana, ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale con un fatturato di 97,6 milioni di euro. La sua rete distributiva si estende su oltre 50 paesi nel mondo e conta 114 punti vendita di cui 99 a insegna Piquadro (63 in Italia e 36 all’estero, di cui 55 a gestione diretta e 44 in franchising) e 15 boutique  The Bridge (12 in Italia e 3 all'estero, di cui 8 a gestione diretta e 7 in franchising).

Da qualche tempo, ormai, il gruppo ginevrino di prodotti di alta gamma sta ridisegnando il proprio portafoglio marchi, come dimostrano le recenti acquisizioni dell’e-tailer anglo-italiano YNAP e del pellettiere milanese Serapian. Ad oggi, controlla note insegne del lusso quali Cartier, IWC Schaffhausen, Jaeger-LeCoultre, Piaget, Chloé e Azzedine Alaïa.

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