Pubblicato il
24 gen 2010
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La Perla riparte con energia
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24 gen 2010
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25 gen 2010 - Arrivato nel maggio 2009 alla testa di La Perla, il francese Alain Prost ha intenzione di dare nuovo impulso alla corsa del marchio italiano. Prima tappa, una più chiara organizzazione delle collezioni; in seguito sarà la volta di un nuovo concept di boutique.
![]() Un modello La Perla |
In occasione del SIL, il nuovo AD di La Perla, Alain Prost, ha accolto gli interessati all'interno dello showroom della griffe, la quale non esponeva nel salone. Visto che la ristrutturazione interna è adesso terminata, con JH Partners LLC che detiene interamente l'azienda La Perla dal gennaio 2009 (e 200 posti di lavoro sono stati purtroppo eliminati nella sede di Bologna), Alain Prost si dedica ormai totalmente alle collezioni, che nel corso degli anni erano eccessivamente aumentate. "Mi è stato chiesto di riformulare l’ADN del marchio, allo scopo di rendere più chiari l'identità e l'offerta dello stesso, e d'identificare tre universi ispiratori", spiega Prost.
Il debutto avviene allora con la pre-collezione primavera-estate 2010 che si scinde in tre declinazioni, tre "territori" indipendenti.
Infatti la griffe propone sotto il nome di La Perla le sue linee di seduzione e di alta gamma, mentre La Perla Studio annovera le gamme più quotidiane. Infine, La Perla Via Toscana illustra una delle nuove direttrici che la griffe intende sviluppare con la creazione di linee "casual chic". "Sono delle parure realizzate per il quotidiano, ma con dei dettagli raffinati e dei materiali chic”, prosegue il dirigente. Questo è proprio un segmento che vogliamo sviluppare e portare avanti con energia”. Anche sul versante dei prezzi ci sono novità, perché la Perla vuole diventare più accessibile, diminuendoli del 25%.
"L'idea è di non perdere la nostra forza creativa, ma di riformularla di modo che La Perla si rilanci, ridiventando performante", sottolinea Alain Prost. Infatti, è lontana l'epoca d'oro, soprattutto l'anno 1994, quando l'azienda bolognese poteva vantarsi di realizzare un giro d'affari di 250 milioni di euro. Alla fine del 2009 invece, dovrebbe arrivare a 140 milioni, con però un EBITDA positivo.
La prossima tappa sarà quella di dedicarsi al rifacimento dei negozi e a ricostituire una rete di vendita. La Perla ne conta un centinaio nel mondo (in pratica equamente suddivisi tra succursali e franchising). L’Italia ne possiede il più gran numero, circa 30, contro uno solo in Francia a Parigi. "Vogliamo fare della Francia il nostro paese pilota, e ricreare così il nostro concept di boutique", nota il dirigente. Tutto ciò dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno, o al limite all'inizio del 2011.
Di Gianluca Bolelli
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