APCOM
3 feb 2014
L'Oréal elimina le materie prime legate alla deforestazione, ma dal 2020
APCOM
3 feb 2014
Il colosso della cosmetica L'Oréal si è impegnato a eliminare da tutti i prodotti le materie prime che provengono dalla deforestazione entro il 2020: lo ha annunciato il 31 gennaio Greenpeace in un comunicato, sottolineando che si tratta di "un segnale importante all'intero settore dell'olio di palma".

L'ONG ambientalista si è così complimentata per gli obiettivi che si è posta la multinazionale, ritenendo tuttavia che possano essere raggiunti in tempi più brevi e ha chiesto a L'Oréal di accelerare. L'impegno di L'Oréal - secondo Greenpeace - segue quello di altre grandi aziende come Ferrero, Unilever e Nestlé, che si sono già impegnate a eliminare dalla propria filiera olio di palma di dubbia provenienza. Anche il più grande rivenditore al mondo di questa materia prima, Wilmar International, ha annunciato a dicembre una nuova politica a 'Deforestazione Zero'.
"Apprezziamo l'impegno di L'Oréal, anche se consente ancora ben 6 anni per continuare ad approvvigionarsi da fonti controverse", ha spiegato Esperanza Mora, che si occupa della campagna foreste di Greenpeace Italia, aggiungendo: "Chiediamo a L'Oréal di accelerare il ritmo d'implementazione della politica di acquisto, dimostrando più responsabilità verso le foreste e garantendo ai propri clienti prodotti liberi da deforestazione prima del 2020".
Il settore dell'olio di palma è la prima causa di deforestazione in Indonesia e porta all'estinzione di specie importanti come la tigre di Sumatra. L'olio di palma finisce sugli scaffali dei supermercati (e non solo) di tutto il mondo nelle forme più varie e inimmaginabili: viene usato in cosmetici, alimentari, detergenti e perfino nei biocarburanti, prodotti che anche gli italiani usano quotidianamente.
Fonte: APCOM