Ansa
9 dic 2015
Krizia: chiesa gremita per i funerali, Milano troverà il modo per ricordarla
Ansa
9 dic 2015
La Chiesa di Sant'Angelo a Milano, era gremita per l'ultimo saluto a Krizia, nome d'arte della stilista Maria Mandelli, venuta a mancare domenica sera a causa di un malore improvviso nella sua casa milanese all'età di 90 anni.

Ai funerali, oltre ai familiari, erano presenti il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia accompagnato dalla moglie, l'assessore comunale alla Moda Cristina Tajani, i presidenti onorari della Camera della Moda, Beppe Modenese e Mario Boselli, l'amica stilista Rosita Missoni, la showgirl Alba Parietti e l'architetto Stefano Boeri.
A farsi notare, come spesso accade in queste circostanze, sono stati però più gli assenti che i presenti. Fatta eccezione per l'amica di lunga data Rosita Missoni (accompagnata dalla figlia Angela e dalla nipote Teresa) e per la stilista Curiel, nessun altro volto noto della moda si è visto tra i banchi di Sant'Angelo. Cosa che inevitabilmente ha suscitato polemiche tra chi invece a Krizia ha voluto rendere omaggio prendendo parte alle esequie. A non usare mezzi termini è stato il presidente onorario della Camera della Moda, Beppe Modenese. "Bisognerebbe morire come Gianni Versace, in modo drammatico, per far parlare i colleghi" ha detto all'esterno della chiesa. "Bisognava essere ciechi - ha rincarato Modenese - per non vedere che non c'era nessuno se non i Missoni e la Curiel". E ancora: "Ai funerali o si va per affetto o per dovere, evidentemente l'affetto non c'era e i colleghi non si sono sentiti in dovere".
Chi ha provato a minimizzare è stato invece Mario Boselli, anch'egli presidente onorario della Camera della Moda . "Credo - ha osservato Boselli - che il modo di affrontare un funerale sia molto privato e personale, non farei polemiche sull'assenza o meno di tanti stilisti. Io ho notato soprattutto che dalla Cina è arrivata, apposta per Krizia, Zhu Chongyun", l'imprenditrice che un paio di anni fa ha rilevato il marchio fondato da Mariuccia Mandelli.
A provare a spegnere del tutto le polemiche è stata però la nipote di Krizia, Carolina Rosi. "Mia zia - ha tagliato corto Rosi riferendosi alle polemiche sui pochi stilisti presenti - aveva molti amici. Forse la gente è lontana per il ponte, forse non è facile essere qui. Mariuccia era moto amata e amica con tutti gli altri stilisti". Molti, del resto, sono anche quelli che hanno parlato di Krizia come una donna dal carattere non facile, spigoloso, fermo e a volte duro. Chi invece ha voluto ricordarla per la sua "dolcezza incredibile" è stato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, presente ai funerali insieme alla moglie Cinzia.
Krizia, ha detto il sindaco sul sagrato, "era una persona molto generosa, aperta, di una dolcezza incredibile, oltre che "molto attenta al bene comune". Milano "sicuramente troverà il modo per ricordarla" , ha ha detto il sindaco. Krizia era nata a Bergamo, "ma io l'ho conosciuta a Milano, dove già viveva da tanto tempo. Sicuramente troveremo il modo per ricordarla". Sul come, ha proseguito il primo cittadino, "è una decisione su cui bisogna riflettere non nell'immediatezza del dolore ma con serenità, parlando soprattutto con i suoi familiari e le persone che le sono state vicino fino all'ultimo giorno". Krizia, ha ricordato Pisapia, era "una persona che ha dato tanto alla moda, tantissimo allo stile italiano, conosciuta in tutto il modo ma sempre col pensiero alla nostra città. Il bene comune era per lei punto di riferimento".
Mentre per l'architetto ed ex assessore comunale alla Cultura, Stefano Boeri, che ha parlato al termine dei funerali, "a Milano ci vuole un museo della moda.
Quando ero assessore avevo provato in tutti i modi a portarlo avanti. Nei prossimi mesi sarebbe molto bello che si lavorasse tutti insieme. La capitale della moda ha questa idea, gli spazi ci sono, sarebbe davvero importante". Tra gli ostacoli al progetto, Boeri ha parlato di "un po' di conflittualità", tra "tante eccellenze che competono". Tuttavia, ha proseguito l'architetto ricordando anche altri stilisti come Fiorucci, Armani e Versace, "penso che oggi ci sia questa consapevolezza. Il fatto che scompaiano alcune figure come quelle di Krizia dovrebbe darci ancora più forza, farci capire che è giunto il momento di fare questa cosa". Nell'idea di Boeri, "museo della moda non vuol dire soltanto un luogo di memoria, ma anche di ricerca e sperimentazione".
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