PARIGI, 8 OTT - Donna libera e viaggiatrice coraggiosa, la donna di Kenzo si inoltra da sola nel deserto, incontra le tribù nomadi, abbandona via via i suoi abiti occidentali e mescola i suoi capi con quelli dei tuareg, stringe con le cinture beduine il trench inglese e l'abito drappeggiato a stampe magrebine.

Kenzo collezione prêt-à-porter femminile per l'estate 2010, presentate il 7 ottobre 2009 a Parigi. Foto: AFP

Il viaggio è un tema caro alla moda, e molto caro alla maison Kenzo: Antonio Marras lo tratta da par suo, citando la famosa viaggiatrice inglese Freya Stark che scelse di vivere ad Asolo, dove morì a 100 anni, nel 1993, dopo aver girato il mondo (a 88 anni esplorava il Nepal!).

Questa collezione ha grande misura, molta fantasia scenica ma grande versatilità e vestibilità: è una moda attenta al momento, un mix intelligente di fantasia, di gusto occidentale e di passioni etniche depurate. Le righe dei tessuti beduini e i rosoni delle ceramiche marocchine, i trench color sabbia o a riquadri, le grandi borse a sacca, traforate o di pelle leggerissima, gli abiti di chiffon del colore delle dune portati con piccoli spencer in denim.

Un mix delicato, punteggiato dal blu dei tuareg, da giacchine in damasco a fil coupé portati con pantaloni in velluto di seta oro. Il Sahara di Marras ha un crescendo conclusivo, quando l'esplosione nucleare di un grande sole di stagnola libera i colori in passerella: sono turchesi e viola, neri, rossi e verdi i lunghi abiti leggeri della festa finale.