10 giu 2015
Jun by Manoel Cova prevede un 2015 di transizione e punta sulla Cina del Nord
10 giu 2015
“Nel 2014 stiamo sopravvivendo fra guerra in Crimea, rublo al 50%, instabilità che ci ha ridimensionato tutti quanti. Forse nel 2015 riusciremo a mantenere le posizioni, ma solo se passiamo indenni questo momento di difficile transizione”, analizza così la situazione attuale che sta attraversando buona parte dell'universo della pellicceria la proprietaria del marchio Jun by Manoel Cova, Mariangela Esposito.
“Tutti i produttori di pellicceria si aspettano che il prossimo mercato forte sia la Cina, soprattutto del Nord, dove amano il Made in Italy e c'è ancora tanto spazio per diffondersi e vendere, ma la fiera della pellicceria di Hong Kong che ha preceduto il Mifur per gli italiani è andata male... Vedremo”, nota l'imprenditrice. “Intanto, gli americani hanno ricomprato qualcosa, ma molto poco. Si vende il superlusso, come gli zibellini, ma il nostro è un mercato fermo. All'ultimo Mifur pensavamo di lavorare molto meno. Ciò significa che la scelta dele nuove date della fiera milanese della pellicceria (a marzo, ma soprattutto staccato da Mipel e theMICAM, ndr.) è stata corretta”.
“Il progetto principale di Jun è di fare molta ricerca, per la quale noi tutti in Italia siamo apprezzatissimi da sempre (e del resto siamo veramente bravi a costruire cose in modo artigianale, con manualità e creatività inventiva), ed è quello che ci salva”, continua la Esposito. “Faremo molta ricerca su tecnologia e confezione per conquistare i mercati esteri. 1° mercato Russia 70%, quindi quest'anno, non lo nego, è stato un disastro, l'altro 30% è distribuito fra Canada, USA, Giappone, qualcosa abbiamo cominciato ad esportare in Cina e in Europa, in primis Francia, poi Spagna”.
L’azienda Jun nasce a Milano nel 1970, in seguito ad un’intuizione del suo fondatore Armando Esposito, che pensa ad una linea di pellicceria pret-à-porter, innovativa per quei tempi. Oltre al brand di punta Manoel Cova, Jun realizza capi per altri brand e griffe internazionali, a dimostrazione dell'apprezzamento del settore per il know-how dell’azienda.
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