Pubblicato il
24 feb 2012
24 feb 2012
Jil Sander conferma l'addio di Raf Simons
Pubblicato il
24 feb 2012
24 feb 2012
Raf Simons lascia Jil Sander. Dopo che vi abbiamo preannunciato nella giornata di ieri l'imminente epilogo della collaborazione fra il designer belga e la casa di moda con sede a Milano, ora anche i due protagonisti hanno ufficialmente confermato la notizia. La sfilata femminile di questo sabato 25 febbraio, programmata nell'ambito della fashion week italiana in corso a Milano, sarà dunque l'ultima dell'era di Raf Simons per Jil Sander, iniziata nel 2005. Il direttore creativo lascerà il suo incarico già a partire dal lunedì immediatamente successivo, alimentando così tutte le speculazioni possibili a Parigi...
![]() Raf Simons, direttore creativo di Jil Sander, uomo e donna, dal 2005. Foto: AFP. |
La maison, di proprietà del gruppo giapponese Onward, non ha voluto poi commentare l'annuncio effettuato da Jil Sander in persona del suo ritorno all'interno della casa di moda che lei stessa ha fondato nel 1968, precisando semplicemente che il successore di Raf Simons sarà reso noto "entro pochi giorni".
Rimane ancora poco chiara anche la prossima destinazione dello stilista fiammingo nato a Genk, a suo agio sia con collezioni maschili che femminili. In questi ultimi mesi, una voce lo annunciava da Christian Dior (LVMH), ma anche da Yves Saint Laurent (PPR). Se è ben noto che la prima maison sia alla ricerca di un nuovo stilista dopo che John Galliano è stato estromesso dall'azienda all'inizio del 2011, la seconda società starebbe cercando di sostituire Stefano Pilati.
Raf Simons e Stefano Pilati possiedono entrambi spalle abbastanza larghe per portare a Dior il rinnovamento tanto atteso, anche se utilizzando due stili molto diversi, con ciascuno di loro che porta ben impresso nel suo DNA l'impronta della tradizione della propria scuola di provenienza, uno la belga e l'altro l'italiana. La prossima settimana della moda parigina che inizierà il 29 febbraio potrebbe (finalmente) fornire tutte le risposte.
Anaïs Lerévérend (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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