J. Crew vuole rilanciarsi abbassando i prezzi
A fronte di vendite in calo, l’azienda americana ha deciso di abbassare i prezzi di 300 suoi articoli. J. Crew continuerà a vendere alcuni dei suoi prodotti più costosi, ma ridurrà i prezzi di una gran parte degli articoli di base.

Nel 2016, le vendite di J. Crew sono diminuite del 6%, a 2 miliardi di dollari (1,79 miliardi di euro), costringendo il marchio a licenziare diverse centinaia di persone. Mickey Drexler, il CEO del gruppo, ha precisato che questa nuova politica di prezzi ha l’obiettivo di riposizionare J. Crew come marchio abbordabile, e ha aggiunto che il brand era diventato troppo di alta gamma e d’avanguardia per la sua clientela tipica.
Jenny Lyons, la direttrice creativa, ha da poco annunciato che andrà via dopo 26 anni passati a lavorare in società, e rimarrà consulente di J. Crew fino alla fine di quest’anno.
Per fare concorrenza alle catene di fast fashion, J. Crew andrà anche a riorganizzare la sua catena logistica per riuscire a mettere più rapidamente sugli scaffali le sue nuove creazioni.
Mentre il marchio americano sta lottando per incrementare i livelli delle vendite, il brand Madewell, che appartiene al gruppo e propone prezzi più bassi, ha avuto sempre più successo. Il fatturato del gruppo è calato del 3% nel 2016, invece Madewell ha ottenuto una crescita delle vendite del 14%.
In questo contesto, J. Crew ha intrapreso un’importante riorganizzazione del proprio management. Somsack Sikhounmuong è stato nominato direttore del design. E visto il successo di Madewell, Lisa Greenwald, la vicepresidente responsabile del merchandising del brand, è stata nominata direttrice del merchandising di J. Crew.
In futuro, un team dedicato sarà incaricato di ottimizzare i prezzi del marchio. Oggi, degli abiti semplici sono venduti a 78 dollari, mentre in questi ultimi anni il prezzo di una gonna poteva raggiungere anche gli 800 dollari.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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