Gianluca Bolelli
18 lug 2016
ITS festeggia in bellezza i suoi 15 anni
Gianluca Bolelli
18 lug 2016
International Talent Support (ITS), il concorso per giovani designer di Trieste, festeggiava in questa edizione il suo 15° anniversario. L’occasione per la manifestazione, che si svolge ogni anno in luglio, di tracciare un bilancio della sua storia e dell'evoluzione della creatività in quest'ultimo decennio.

Più giovane del francese Festival di moda di Hyères, l'ITS si è imposto in 15 anni come un appuntamento fondamentale per la creatività mondiale e come un formidabile trampolino di lancio per gli stilisti in erba. Fondato nel 2002 da Barbara Franchin, che gestisce il concorso col pugno di ferro attraverso la società Eve, la manifestazione, totalmente indipendente, si finanzia unicamente con il sostegno degli sponsor.
Appoggiata fin dall'inizio dal fondatore di Diesel, Renzo Rosso, partner storico che sponsorizza in particolare la parte di concorso dedicata alla moda, l'ITS ha saputo diversificarsi lanciando 10 anni fa il concorso dedicato agli accessori grazie alla partnership avviata con il gruppo giapponese specializzato in cerniere YKK e, 5 anni fa, proponendo il concorso dedicato ai bijoux con il supporto di Swarovski.
A queste 3 categorie si è aggiunto nel 2014, su impulso del nuovo partner Swatch, il premio 'ITS Artwork' dedicato alla creatività pura.
“Abbiamo cercato la bellezza e l'abbiamo trovata, creando 15 anni fa uno spazio dove la creatività potesse esprimersi in completa libertà”, spiega Barbara Franchin, che alimenta tutto l'anno “la famiglia ITS”, una rete di 550 talenti costruita nel corso degli anni.
L'ideatrice e organizzatrice del concorso ha inoltre riunito gli eccezionali archivi di questa avventura, fatti di 16.000 progetti di candidature arrivate a Trieste dal 2002 a oggi.
“In 15 anni, ITS si è trasformato in una sorta di sismografo della creatività. Abbiamo registrato, per esempio, la crescita dei designer cinesi. Ne erano candidati 120 di loro, contro i 12 della nostra prima edizione”, racconta Barbara Franchin, sottolineando anche come non meno del 18% dei candidati provenga da scuole inglesi.

“Oggi, la metà dei partecipanti ha un suo sito Web, contro l'1% del 2002. Di età media di 27 anni, questa comunità di giovani designer ha eletto come creatore preferito di questi 15 anni Alexander McQueen, seguito da Maison Margiela, Yohji Yamamoto, Raf Simons e Comme des Garçons”, prosegue.
“Gli stilisti di oggi hanno un approccio più sano e realistico. Il loro presente è pieno di passato e futuro e privilegia i modelli oversize, i grandi volumi, i patchwork e le costruzioni ibride”, conclude Barbara Franchin, mentre annuncia un nuovo progetto, i cui dettagli saranno svelati nei prossimi mesi.
Chiamato “ITS Made in Italy”, il progetto sarà messo a punto in collaborazione con le istituzioni della moda italiana Camera Nazionale della Moda (CNMI), AltaRoma e Pitti Immagine, per dare maggiore visibilità ai finalisti di Trieste.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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