Pubblicato il
21 ott 2011
21 ott 2011
Invista: "L’innovazione è un obbligo"
Pubblicato il
21 ott 2011
21 ott 2011
![]() Dave Trerotola |
FashionMag.com - Avete appena presentato una nuova gamma di collant destinati alle donne "plus size", 'Lycra Xceptionnelle'. Presto la firma di un'offerta più ampia dedicata a questo mercato?
Dave Trerotola - Qui abbiamo a che fare con un tipico mercato in piena espansione, ma che non è ben sfruttato dai produttori. Pertanto, è più che evidente il fatto che molte clienti siano in attesa di una linea di prodotti confortevoli che meglio si adattino alle loro forme. La nostra ambizione dunque è quella di sviluppare tecnologie che ci permetteranno di entrare su questo nuovo mercato. E rispondere a queste aspettative, nel legwear o in altri settori, ci consentirà di incrementare le vendite, ma soprattutto di estendere la nostra base di vendita.
FM - Da cinque anni, Invista ha investito in maniera massiccia nel denim. Quale sono oggi le vostre ambizioni in questo settore?
DT - Il nostro obiettivo è abbastanza semplice: vedere il mercato del jeans slim continuare a crescere. Abbiamo una posizione molto forte sul mercato mondiale del denim, grazie a un'offerta che copre a livello economico capi dal più abbordabile al più caro. E questo anche se ci sono dei Paesi in cui lo sviluppo dell'offerta viene fatto in maniera differente, con dei tagli meno regolari, ma dei materiali più solidi. Qualunque cosa accada, ogni collaborazione con un brand costituisce una nuova pubblicità per l'efficacia dei nostri prodotti. E in futuro, personalmente vorrei che tutti gli uomini indossino dei jeans slim (ride).
FM - Il mercato Uomo costituisce un trampolino di crescita, per voi?
DT - Sì. Io stesso ho indossato il mio primo denim stretch qualche giorno fa e ora mi chiedo perché gli uomini non lo indossino già da anni. Ma tutto ciò va al di là di un'offerta classica. Guardate per esempio Cordura, che realizza dei prodotti comodi e resistenti: questo corrisponde all'attuale aspirazione della clientela maschile. Sul segmento sportswear, c'è anche Coolmax, che ha ancora un'offerta emergente. Sì, i nostri marchi sono portati a farsi più maschili. E l'Uomo potrebbe rappresentare un volano di crescita, come per l'offerta shapewear sulla quale puntiamo.
FM - Da dove proviene la vostra decisione di allargare a calze e collant la vostra offerta modellante, 'Lycra Beauty', fino ad oggi limitata all’underwear e allo swimwear?
DT - Siamo persuasi che la valorizzazione del corpo è un tema che ci permetterà di raggiungere un vasto pubblico. Attualmente, è un'offerta molto popolare nell'abbigliamento in generale. Tutti i brand vogliono farne parte, e proporre i loro jeans e pantaloni che modellano. Ciò è coerente con l'offerta 'Lycra Style', con un orientamento chiaramente prêt-à-porter, pensata come di facile accesso per i marchi e strategicamente rivolta verso una clientela giovane.
![]() 'Lycra Xceptionnelle' - Invista |
DT - Per quanto riguarda i più piccoli (ride), abbiamo una posizione dominante sul mercato dei pannolini, anche se in realtà dedichiamo ad esso poca comunicazione. Al di fuori di un'offerta per ragazze, quello del bambino non è un mercato dove ci stiamo molto sviluppando. Per contro, stiamo organizzando delle iniziative e dei concorsi per farci conoscere tra i bambini e i ragazzi, come è successo recentemente con Billabong. E' una questione demografica: bisogna farsi conoscere dalle nostre consumatrici e consumatori futuri.
FM - Senza andare così lontano, vi aspettate, come molti professionisti, un netto calo dei consumi dovuto ai timori per l'economia?
DT - Con le informazioni di oggi, date in modo sempre più rapido, le crisi economiche si fanno sempre più concrete per i consumatori. E' dunque urgente ridare fiducia nell'economia, o gli effetti saranno presto tangibili. Però, mi piace pensare che la nostra azienda sia abbastanza forte per affrontare queste crisi. E' sufficiente assicurarsi che si proponga ciò che la gente cerca. Alla fine, più che una strategia, l’innovazione è un obbligo. Ma bisogna restare prudenti: nella prima metà dell'anno, la domanda di Spandex è calata per la prima volta in 10 anni, a causa dell'aumento dei prezzi.
FM - Quali Paesi costituiscono per voi i più grandi mercati in divenire?
DT - Siamo interessati soprattutto alla Cina, all'India, alla Russia e al Brasile. Siamo già ben diffusi in Brasile, dove abbiamo anche molti stabilimenti produttivi. Siamo invece meno presenti in Russia, perché i nostri clienti europei vendono già su questo mercato. Per contro, siamo molto impegnati in India, soprattutto nella comunicazione, per far conoscere i nostri prodotti. Tuttavia, ci stiamo soprattutto focalizzando sulla Cina, dove possiamo già contare su numerosi collaboratori. Chiaramente, si tratta del mercato dove concentriamo investimenti, pubblicità e volontà di sviluppo.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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