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Pubblicato il
1 lug 2014
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Il Gufo prosegue la crescita internazionale

Pubblicato il
1 lug 2014

Sono state 27 le nuove società ammesse lo scorso 7 maggio a "Elite", il programma di Borsa Italiana che punta sull'internazionalizzazione delle società. A oggi, sono 150 le aziende aderenti e, dopo il successo in Italia, "Elite" è stato lanciato anche nel Regno Unito, con le prime 20 società. Fra le 27 new entries presentate lo scorso 7 maggio a Palazzo Mezzanotte, a Piazza Affari, a Milano, ci sono Bauli, Calligaris, Ducati Energia, AZ Holding, Gruppo LGH e anche Il Gufo, il marchio di abbigliamento bambino di lusso fondato da Giovanna Miletti nel 1982. Una buona occasione per fare alcune domande alla AD del brand, Alessandra Chiavelli, figlia della fondatrice. La dirigente si occupa principalmente dell'area marketing/retail de Il Gufo, mentre il fratello Guido amministra la società occupandosi maggiormente dell'area commerciale.

Il Gufo, PE 2015


FashionMag.com: Siete entrati nel programma "Elite" con quali progetti e prospettive?
Alessandra Chiavelli: Il Gufo ha conosciuto nel recente periodo una fase di espansione molto forte dovuta alla necessità di esplorare e conquistare mercati nuovi. Oggi abbiamo un piano di internazionalizzazione che prevede un forte sviluppo del retail diretto nei prossimi anni ed un progetto di aperture in partnership in diversi Paesi nel mondo, a partire dal Far East. In questo momento storico, grazie alla qualità dei servizi offerti e al sistema di relazioni capace di generare, "Elite" ci permette di avanzare nel nostro progetto di sviluppo più sicuri e più veloci. Il cammino di incontri che ci viene offerto è un momento di confronto importante con imprenditori di valore e con le best practices delle migliori aziende italiane. Per questo credo che "Elite" rappresenti un arricchimento non solo per l'azienda, ma anche per noi manager, di strumenti di gestione direzionale che ci permettano di condurre l'azienda con maggiore consapevolezza e struttura.

FM: Avete inaugurato una boutique in Medio Oriente: quali saranno i prossimi passi in quest'area?
AC: Il Middle East rimane un’area strategica, dove il nostro prodotto trova un ottimo riscontro. Puntiamo a rafforzare il turnover del negozio attraverso il miglioramento delle attività di comunicazione locale e di visual merchandising in store. Il negozio di Dubai rappresenta infatti un trampolino di lancio per altre aperture negli emirati limitrofi che stiamo studiando. Qatar, Bahrein e Libano sono aree dove siamo già presenti con potenzialità di crescita molto ampie.

Alcuni negozi Il Gufo


FM: Per voi il mercato dell'ex URSS è importante: avete risentito della crisi ucraina?
AC: Si, è ancora il nostro mercato estero principale. La crisi Ucraina iniziava a farsi sentire al momento della precedente campagna vendite e per questo motivo non ha avuto impatto sul nostri risultati, che infatti sono stati più che buoni. Purtroppo diversi nostri clienti ucraini sono in difficoltà e anche alcuni clienti russi lamentano il fatto che i fatturati sono diminuiti di circa il 10%, a causa dell’incertezza economica generata da questa guerra che non è ancora terminata e dal deprezzamento del rublo. Apriremo uno spazio a dicembre, nel Detsky Mir di Mosca, nuovo mall interamente dedicato all’universo della moda bambino che sorgerà in un edificio storico di 5 piani ed aprirà l’11 dicembre.

FM: Su quali altri mercati, Medio Oriente a parte, state investendo e con quali strategie?
AC: La Cina è un mercato in crescita. Oggi vi siamo presenti con due punti vendita, uno aperto a Chengdu nel 2013 e un corner aperto a Pechino nel department store Shin Kong Place all’inizio di quest’anno. Abbiamo poi una distribuzione in diverse location multibrand con grandi prospettive di sviluppo. L’area del Far East è comunque in generale molto interessante per noi, lo dimostra la nostra prossima apertura di un corner a Giacarta. Per fine luglio apriremo anche 2 corner a Vienna, mentre tra fine 2014 e inizio 2015 vorremmo aprire il primo monomarca a Parigi, dove stiamo attualmente cercando la location più adatta.

Il Gufo, PE 2015


FM: E in Italia invece quali sono le prossime tappe?
AC: Il progetto più gratificante che abbiamo è quello su Milano, dove cambia la location e si ingrandisce il negozio, in apertura a fine luglio. Ci spostiamo infatti da via Verri, dove lo spazio era di 40 metri quadrati, a Via san Pietro all’Orto, dove la boutique si estenderà su 2 piani per un totale di 120 metri. Un nuovo concept che ci permetterà di dare un servizio migliore ai clienti e di esporre la merce come desideriamo. La cosa nuova sarà il concept, di ispirazione nordica, ancora più naturale, con legno, corda... Tutto sarà giocato sull'idea di natura e autenticità.

FM: Con Internet (sia social che e-commerce) a che punto siete?
AC: Il fatturato si mantiene stabile dall’anno scorso a quest’anno, ma la clientela si sposta leggermente all’estero ed in particolare all’area della Russia, dove fino a poco tempo fa non riuscivamo ad esportare il prodotto acquistato singolarmente online. Ora invece non solo riusciamo a consegnare, ma abbiamo previsto traduzioni e attività di comunicazione online che puntino specificamente a far crescere il nostro database di clienti digitali russi.

Il Gufo, il finale della sfilata a Pitti Bimbo 79


FM: Quali le novità salienti di prodotto che avete presentato a Pitti?
AC: La collezione è molto colorata in colori vivacissimi. Le gonne sono femminili e divertenti sia in organza che in tulle. Come sempre grande ricerca sulla materia prima e sugli effetti di colore, in questa stagione rappresentati dalle stampe effetto acquerello su cotoni leggerissimi. Il maschio assume un tono molto casual, con dominanza di cotoni a righe ed in particolare a righe di diversa dimensione. Il bebé è come sempre molto morbido e soft nei colori, con alcuni accorgimenti di stile come le applicazioni fatte a mano per la bambina e i profili tagliati a vivo, sia per il maschio che per la femmina. Il toddler presenta invece degli inediti colori vivaci, dall’arancio al lime.

FM:Ci può dare un aggiornamento sui dati aziendali e sulla vostra distribuzione?
AC: Il 2013 ha segnato un incremento del fatturato del 6% rispetto all’anno precedente, a 27 milioni di euro. L’aumento è stato generato da un miglioramento delle performance dei negozi monomarca e dei clienti direzionali esteri. Nel 2014 crediamo di riuscire a mantenere questo trend di crescita all’estero, puntando ad una qualificazione sempre maggiore della nostra presenza nei punti vendita. La nostra crescita sarà di qualche punto percentuale, con un estero in crescita e l’Italia sostanzialmente stabile. Il numero di multibrand sarà di 300 in Italia e 300 all’estero, in una situazione di grande equilibrio.

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