14 feb 2013
Hussein Chalayan rilancia la sua griffe con l’italiana Pier
14 feb 2013
Hussein Chalayan rilancia attivamente la sua griffe di prêt-à-porter femminile, che finanziava per conto suo da due anni. Lo stilista ha firmato un accordo di licenza con Pier, un produttore trevigiano di Casale sul Sile (TV) specializzato nell’alto di gamma, che lavora con grandi griffe, quali Azzedine Alaia, Dior homme, Dries Van Noten, Kris Van Assche, Nina Ricci e Yves Saint Laurent e produce in licenza vari marchi come Band of Outsider, (+)People, Superfine, Douuod e Worth Paris.

L’accordo, che inizia con la stagione autunno/inverno 2013-14, avrà una durata di sette anni e affida a Pier la produzione e la distribuzione della linea donna Chalayan. La prima collezione sarà svelata in una sfilata il 1° marzo 2013 a Parigi durante la fashion week.
Il couturier britannico di origine turco-cipriota è considerato come uno dei creatori contemporanei più innovatori e sperimentali. Ha fondato la sua maison, Hussein Chalayan, nel 1994. Prodotta per un lungo periodo dalla società italo-giapponese Gibò guidata da Franco Penè, la griffe è stata acquistata nel 2008 dal gruppo Gucci (PPR). Lo stilista era stato nominato all’epoca direttore creativo di Puma, marchio detenuto ugualmente dal colosso francese PPR. Nel 2010 ha ripreso il controllo del suo marchio, che ha ribattezzato un anno dopo semplicemente “Chalayan”.
«Hussein Chalayan si fa costruire tessuti al telaio, lavora volumi mai visti. È un artista puro e va guidato. Questo è il nostro lavoro: trasformare la pura ricerca stilistica in un prodotto che abbia un senso commerciale. Il suo è un brand di lusso che va difeso. Ci piacerebbe arricchirlo con alcuni pezzi o con un'intera linea ‘contemporary’ più accessibile”, spiega Marzia Narduzzi, che dirige l’azienda Pier con suo fratello Alessandro.

E' già stata realizzata una pre-collezione di 80 pezzi, che sarà seguita dalla collezione principale, ugualmente composta da 80 articoli. Chalayan continua ad essere distribuito da L.A. Distribuzione, un’agenzia milanese presente anche a Parigi. “Il marchio conta un centinaio di clienti multimarca, miriamo a raggiungerne circa 250 nel mondo”, precisa Marzia Narduzzi.
Specializzata nella produzione tessile da 40 anni, Pier ha fatto della ricerca di punta e dello sviluppo il suo marchio di fabbrica. Investe il 30% del suo fatturato nell’attività di ricerca, interamente seguita in house da 25 persone su un totale di 80 dipendenti. L’azienda ha inoltre puntato tutto su una produzione esclusivamente Made in Italy e per questo oggi è corteggiata da numerose griffe in cerca di qualità e di valore aggiunto. Realizza internamente parte della produzione, appoggiandosi per il resto a laboratori altamente specializzati tutti situati nel territorio.

Pier è in grado così di offrire un’ampia gamma di prodotti, dalla T-shirt al capo di pelliccia, piuttosto che la camiceria o gli abiti di seta, tutti di altissima qualità. L’azienda, che fattura circa 20 milioni di euro, di cui il 70% con l’export, prevede di raddoppiare i ricavi entro due anni per arrivare a 40 milioni nel 2015.
Circa il 15% dell’attività è dedicato alla produzione per terzi, mentre il resto si concentra sulle licenze. “Tutti i nostri prodotti non sono mai banali. Non esistono sul mercato, oppure si differenziano molto”, aggiunge Marzia Narduzzi. “Il cliente è inoltre molto seguito. Offriamo un servizio molto evoluto in termini di flessibilità, riordino, sostituzioni, ecc.”, puntualizza il fratello Alessandro.
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