Gianluca Bolelli
4 ott 2016
Hunter Boot: forte progressione delle vendite grazie al mercato americano
Gianluca Bolelli
4 ott 2016
Il produttore britannico di stivali in caucciù Hunter Boot, fondato in Scozia nel 1856 e famoso soprattutto per il modello “Wellington”, ha visto crescere i ricavi del 19% nel 2015, a 113,7 milioni di sterline (132 milioni di euro), grazie agli investimenti implementati con regolarità negli ultimi anni per sviluppare il marchio.

Secondo il CEO Vincent Wauters, “la strategia di segmentazione del marchio e gli investimenti mirati all'espansione dell'offerta prodotto sono stati di grande utilità, e i nuovi stili di calzature, abbigliamento outdoor e accessori hanno realizzato buone performance”.
Le vendite sono state particolarmente consistenti in America del Nord, con una crescita del 33% in un anno. Inoltre, il brand, che fa parte del patrimonio britannico, ha continuato a svilupparsi in Giappone con l'apertura nel marzo scorso a Tokyo di un secondo flagship a livello mondiale.
In linea con le attese, l'EBITDA dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2015 è calato da 15,6 a 14,1 milioni di sterline (da 18,1 a 16,4 milioni di euro), in ragione dei costi legati all'apertura del flagship nipponico e di un negozio “outlet” al “Bicester Village”, nell'Oxfordshire inglese, ma anche a causa di investimenti sostenuti nel settore della logistica e nella piattaforma di vendita online.
“Ci siamo particolarmente concentrati sullo sviluppo del team di Hunter, pensando al futuro dall'interno dell'azienda e investendo in nuovi talenti”, ha aggiunto il CEO, che ostenta sicurezza: “Le misure che abbiamo preso nel 2016 ci mettono in buonissima posizione per il 2017, anno in cui continueremo a crescere e a rivelare il vero potenziale del brand”.

Il marchio scozzese ha infatti intrapreso una nuova strategia di brand extension due anni e mezzo fa, allargando le proprie proposte all’abbigliamento e agli accessori. Non più solo stivali da pioggia, ma anche scarpe in pvc, maglieria, outerwear, cappotti, borse e piccola pelletteria per uomo e donna, e soprattutto la scissione tra “Hunter Original”, la collezione moda, e la linea “Hunter Field”, lanciata nel 2015 e dedicata alla vita all’aperto.
Il cambio di ritmo distributivo del brand con sede ad Edimburgo avvenne quando nel 2012 il fondo di private equity britannico Hutton Collins ne supportò l’acquisizione da parte di Searchlight Capital Partners, investendo nell'operazione 32 milioni di sterline (pari a circa 39 milioni di euro).
Lo scorso febbraio, inoltre, è arrivato alla direzione creativa Alasdhair Willis (con un passato in Dunhill e come creatore del giornale patinato “Wallpaper”, nonché marito di Stella McCartney dalla quale ha 4 figli). Dopo l'addio nel novembre 2015 del CEO James Seuss, che veniva da sei anni di esperienza proprio in Stella McCartney, è arrivato a guidare l'azienda Vincent Wauters, ex Senior Vice President di Amer Sports Corporation ed ex Presidente del marchio canadese di outdoor Arc'teryx.
Barbara Santamaria (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.