AFP
Gianluca Bolelli
8 mar 2018
Hugo Boss è tornato a crescere nel 2017
AFP
Gianluca Bolelli
8 mar 2018
Il gruppo tedesco di prêt-à-porter Hugo Boss si è stabilizzato nel 2017, e resta prudente per il 2018, continuando a puntare su una strategia di rifocalizzazione di marca, sulla chiusura di negozi e sullo sviluppo delle vendite online.
Il fatturato del gruppo tedesco è aumentato dell’1% lo scorso anno, a 2,73 miliardi di euro, una cifra influenzata negativamente dal forte apprezzamento dell'euro.
Per il 2018, Hugo Boss afferma di aspettarsi una crescita delle vendite a una cifra percentuale e che darà la priorità "all’ammodernamento dei negozi al dettaglio e alla digitalizzazione delle vendite".
La firma tedesca punta su un mercato europeo in ripresa, più che su quello ancora in leggera contrazione d’oltreatlantico. In Asia, la Cina, con un incremento delle vendite del 6%, è rimasta il suo cliente principale.
Hugo Boss ha lanciato una serie di misure per far tornare a crescere le vendite, che passano soprattutto attraverso le chiusure dei negozi non redditizi e, più in generale, un riorientamento della sua distribuzione. Come marchi, la priorità è stata data a Hugo e Boss.
Segno di una svolta, il famoso designer di New York Jason Wu ha annunciato in febbraio la sua partenza dopo 5 anni alla guida del prêt-à-porter femminile di Hugo Boss, mentre il gruppo tedesco indica di volersi rifocalizzare sulle proposte maschili, che rappresentano la maggioranza delle sue vendite.
Intanto, la presentazione di questi buoni risultati preliminari comunicati l’8 marzo ha soddisfatto gli azionisti di Hugo Boss, tanto che il 7 marzo il consiglio di sorveglianza del gruppo tedesco ha confermato Mark Langer come CEO aziendale fino a dicembre 2021. Ex direttore finznziario del gruppo, Langer aveva sostituito Claus Dietrich-Lahrs, andatosene a febbraio 2016, dopo otto anni passati alla testa di Hugo Boss.
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