Henri Lloyd: una capsule insieme a Olmes Carretti

Di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il
25 mar 2013

Dopo la presentazione in anteprima al Pitti Uomo 83 di gennaio, è disponibile la capsule collection realizzata dallo stilista Olmes Carretti per il brand Henri Lloyd, che compie 50 anni.

La capsule si compone di quattro modelli: il peacot “Mariner”, realizzato in Brit-Nylon, l'iconica “Consort Jacket” e la “RWR (Round The World Race)” in 2 versioni (in Brit-Nylon e in Harris-Tweed). Tutte declinate in una palette di 16 tonalità di colore e realizzate espressamente per adattarsi anche a un uso estremo, grazie alle termosaldature nelle cuciture più importanti e al tessuto impermeabile e antivento al 100%.

La “Consort” (primo capo in assoluto disegnato dal fondatore Henri Strzelecki nel 1963) rappresentò all'epoca un nuovo modo di concepire lo sportswear di ricerca e l'abbigliamento sailing adattandolo ai canoni dell'abbigliamento urban e casual. L'ormai iconica giacca in colore blu navy venne indossata da Sir Francis Chichester nel suo epico viaggio in solitario intorno al mondo nel 1967. La “RWR” contribuì anch'essa a questa visione e in più fu uno dei capi distintivi della generazione dei cosiddetti “paninari”.

Prima di riprendere la collaborazione con Henri Lloyd nel 2011 (i due avevano già collaborato nel periodo 1986-91), Olmes Carretti è un nome legato a molti significativi fenomeni dell'abbigliamento giovane e giovanile degli anni '80 e '90 (felpe, giacche da regata, magliette in jersey). Dopo l'esordio con Spitfire jeans nel 1975-78, Carretti ha ideato e sviluppato i brand S. Moritz (1976-79), By American (1979-82), Best Company (1982-92), American System (1985-92), II's (1986-91), Europe mood (2005) e ha collaborato con marchi come Fiorucci (1977-78), Robe di Kappa (1978-79), Maggia-Gerulaitis (1979-80), come detto Henri Lloyd (1986-91), Sperry Top-Sider (1986-88), Haas (1991-94), Hofer dal 1995, Devold (1995-98) e dal 1999 disegna tappeti di lana annodati a mano.

Gianluca Bolelli