Haute Couture: Giambattista Valli e l'ossessione del fiore che diventa scultura

La donna è un fiore ma la sua natura è extra-ordinaria, forse inquietante, non certo solo romantica. Non si può dire che Giambattista Valli non abbia l'alta moda nel sangue e non ami il rischio: la sua bellissima collezione di haute couture percorre da equilibrista il crinale sottile tra la moda e l'arte. C'è una ossessione floreale in passerella, ma non ha niente di dolce e scontato: il fiore diventa struttura, si trasforma in un rigonfio tutù, un pouf di tulle che ricorda l'uovo di Brancusi.

Valli ha celebrato i dieci anni della sua casa di moda con una grande festa parigina intitolata proprio Flower Obsession (organizzata con Mac, e per l'occasione è stata lanciata una collezione di rossetti).

Ma questa ossessione floreale in passerella ha dei toni eccentrici molto lontani da un facile romanticismo: tutto è molto grafico, le forme sono scultoree, emerge la formazione di Valli presso Roberto Capucci, il risultato è affascinante, moderno, stravagante.

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Sembra un dialogo tra due donne diverse: "ho immaginato due personalità come Peggy Guggenheim e Talitha Pol Getty, entrambe con l'eccentricità nel dna" ha spiegato Giambattista.

A questa atmosfera da "dialogo impossibile" è affidato il compito di sottolineare il carattere originale della sfilata, su una enorme passerella di moquette bianca con geometrie nere, tra abiti lunghi e colori acidi, vestiti corti in mix di pizzo e broccato, ricami incrostati sui calzoni dei completi. Le silhouette sorprendono, il sottile si interrompe con nidi di piume, la sera esagera in opulenza con cupole di tessuti e strascichi di tulle rigonfio, esplosivo nella forma e nel colore arancio segnaletico.

Nessun dettaglio è scontato o aggiunto solo per impreziosire: gli orecchini sono enormi gocce di tessuto rubato al cappottino damascato o al miniabito squadrato.