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16 ott 2014
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Hartmann sbarca in Italia grazie a Samsonite, che punta a raddoppiare il fatturato al 2020

Pubblicato il
16 ott 2014

Il marchio statunitense di valigeria di lusso Hartmann, nato nel 1877 a Milwaukee, nel Wisconsin, è ora disponibile in Italia. Il 2014 ha visto il lancio della linea Hartmann “7R”, la nuovissima collezione premium creata in omaggio al “gene dell’irrequietezza”, una variante del gene “DRD4” frutto di una mutazione genetica, presente nel 20% della popolazione e ritenuto responsabile della predisposizione al rischio. “È questo gene che ci spinge a esplorare nuovi luoghi, nuove idee, nuove opportunità. La collezione Hartmann 7R ha vinto il premio “Red Dot Best of the Best”. Destinata alla fascia alta del mercato e prodotta in Europa, questa nuova collezione è stata sviluppata per esplorare nuove tecniche, sperimentare nuovi materiali e tracciare le nuove frontiere della leggerezza e della resistenza”, precisa il comunicato ufficiale del marchio americano.

Lo stile Hartmann


Per garantire una maggiore robustezza, i gusci delle valigie Hartmann (che offre su tutti i prodotti una garanzia a vita valida in tutto il mondo) sono realizzati in materiale termoplastico Curv, brevettato da Samsonite nel 2008, e movimentati da un motivo che riproduce le squame dei rettili, che di fatto offre maggiore protezione e resistenza ai graffi, rafforzando anche visivamente la solidità dell’insieme. Grazie a processi di stampaggio avanzati e innovativi, i gusci nel materiale Curv vantano cerniere completamente integrate rivestite in PU, morbide al tatto, sicure e resistenti all’acqua. Infine, le ruote con molle in acciaio garantiscono eccezionali livelli di forza e resistenza. La linea Hartmann “7R” è la prima di numerose collezioni che saranno commercializzate in Europa.

Per ora, Hartmann (comprato da Samsonite nel 2012 per 35 milioni di dollari) è disponibile presso lo store Samsonite di Milano, in Via San Pietro all’Orto, ma presto arriverà nei negozi di valigeria con prezzi a partire da 600 € per il modello “Spinner 55”.

Intanto Samsonite, società ora guidata dal 55enne CEO Ramesh Tainwala, l'ex Chief Operating Officer interno, arrivato in settembre a guidare il colosso della valigeria da 2,5 miliardi di dollari, sta puntando a crescere in più categorie e a realizzare varie acquisizioni. Del resto, è stato proprio sotto la leadership di Tainwala che Samsonite, da sempre associato con la valigeria premium, è riuscito ad entrare nel mercato dei grandi volumi di vendita con il marchio American Tourister, otto anni fa.

Tanto che, l'altro gruppo di valigeria di peso del settore, VIP, in precedenza leader storico e senza rivali del settore oggi si trova a dover lottare testa a testa con Samsonite. Da quando è arrivato, Tainwala, che si unisce ad una lista sempre più nutrita di manager nati in India approdati al timone di grandi aziende internazionali, ha agito con rapidità.

Il CEO si propone di convertire il più grande produttore di valigie del mondo in una società che sia presente in molteplici categorie di articoli da viaggio, come custodie protettive, laptop, tablet e cover per smartphone, accanto al segmento core della valigeria per il quale è rinomata. La società statunitense, che è presente in 100 Paesi, ha già realizzato tre acquisizioni quest'anno e vuole impegnarsi nella realizzazione di molti altri obiettivi.

Il produttore statunitense di valigie aveva indicato nel 2011 che avrebbe intrapreso operazioni fino a 1 miliardo di dollari di acquisizioni negli anni successivi, utilizzando una combinazione di debito e accantonamenti interni. Le tre acquisizioni perfezionate da Samsonite quest'anno (la sua connazionale produttrice di zaini Gregory Mountain Products, Speculative Product Design - altrimenti nota com Speck Products -, azienda americana di design e distributrice di custodie protettive sottili, e il marchio francese di valigie Lipault) sono costati alla compagnia degli States circa 200 milioni di dollari.

Se aggiunte alle due acquisizioni di High Sierra Sport Company (marca statunitense di zaini) e, appunto, della valigeria di lusso di Hartmann per un totale di 145 milioni di dollari nel 2012, l'importo che Samsonite ha speso per investimenti negli ultimi due anni è stato solamente di 345 milioni di dollari; e quindi, secondo gli esperti del settore e gli addetti ai lavori, il marchio nato a Denver, Colorado, 104 anni fa, ha ancora abbastanza spazio per fare un paio di altri acquisti.

La società (che Tainwala punta a far arrivare a un fatturato raddoppiato entro il 2020 e che ha in portafoglio anche il marchio di borse da donna Lavi) punta molto anche sui mercati emergenti di Cina e India, dove vuole raddoppiare i risultati in termini di ricavi, sempre ad orizzonte 2020. E infatti il gruppo Samsonite ha già pianificato di lanciare alcuni dei suoi marchi globali in India, come lo stesso Hartmann, a breve termine.

Quasi l'80 per cento del mercato degli articoli da viaggio di India è disorganizzato. Portare i prodotti più alla moda nel mercato, ha spiegato Tainwala in un'intervista all'edizione on-line del “Business Standard”, fa parte della strategia dell'azienda americana, che punta a spostarsi verso prodotti brandizzati.

La linea Hartmann "7R"


American Tourister (marchio già presente nella maggior parte dei mercati della regione Asia-Pacifico, dove è un generatore di entrate-chiave, tanto che nella sola India contribuisce all'80% dei ricavi del gruppo) è stato il brand lanciato per primo in India che Samsonite considera pronto per essere lanciato all'estero, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, mercati in cui i consumatori hanno tradizionalmente sempre avuto forti preferenze di marca. Ma secondo Tainwala, i consumatori di questi mercati stanno cambiando, perché sono sempre più alla ricerca di un favorevole rapporto qualità/prezzo, molto più degli acquirenti asiatici.

Il marchio Samsonite è stato creato nel 1910, quando Jess Shwayder fondò una fabbrica di valigie a Denver, Colorado. Il nome del brand è ispirato al personaggio biblico di Sansone (Samson, in inglese, ndr.). Ed è proprio con il nome Samson che l'azienda opererà per i primi 29 anni di vita. Nel 1939, il grande successo della nuova linea di valigie “Samsonite” porta la società ad essere identificata con il nome di questo prodotto-faro, tanto da arrivare a chiamarsi Samsonite Company nel 1956 (in precedenza si chiamava Shwayder Trunk Manufacturing Company).

In tempi più recenti, l'azienda che ha inventato le valigie con rotelle nel 1974, è stata acquistata dal fondo di private equity CVC Capital Partners nel 2007, per 1,7 miliardi di dollari. Seguì un periodo di difficoltà partito nel 2009, anno nel quale Samsonite, trovandosi in perdita a causa del suo posizionamento di altissima gamma, per il quale subiva la concorrenza di Louis Vuitton o Lacoste, si pose sotto la tutela del capitolo 11 della legge fallimentare degli Stati Uniti. Il nuovo CEO dell'epoca, Tim Parker, decise allora di tornare ai fondamentali del marchio, producendo valigie solide, leggere e di alta gamma senza però essere lussuose, permettendo all'azienda di tornare a generare utili. Rigenerata dunque dopo la crisi, la società oggi leader mondiale della valigeria ha potuto dare il via al piano di acquisizioni di cui sopra, di cui Lipault è l'ultimo risultato.

Grazie soprattutto alle solide prestazioni registrate in Asia e Nordamerica, il marchio americano (ma la cui sede ufficiale si trova in Lussemburgo) ha generato nel 2013 2,04 miliardi di dollari di fatturato (+15% sul 2012, superando per la prima volta la soglia dei 2 miliardi in valuta locale) e un utile netto di 176,1 milioni di dollari (+18,6% sull'anno precedente), ma nei primi 6 mesi dell'esercizio 2014, chiusi al 30 giugno, le vendite nette di Samsonite sono aumentate del 13,8% (+12,4% in dollari statunitensi) per un record di 1.105,3 milioni di dollari, con una crescita in tutte le regioni. (Asia +16,9% in un anno, Nord America +11,8%, Europa +10,3%, America Latina +20,4%). L'utile del periodo è aumentato a 109,6 milioni di dollari, rappresentando una crescita del il 15,7% in un anno. L'utile netto compensato è aumentato a 105,7 milioni di dollari, +13,9% sull'anno precedente, mentre l'EBITDA è arrivato a 186,7 milioni di dollari, +14%.

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