23 giu 2014
H&M: +17% di vendite nel primo semestre
23 giu 2014
Il gruppo svedese di prêt-à-porter Hennes & Mauritz (H&M) ha ottenuto un fatturato di 7,7 miliardi di euro (69,97 miliardi di corone svedesi) nel 1° semestre, chiuso a fine maggio. Un incremento del 14% nelle valute locali e del 17% in corone, indica la società.
Nel secondo trimestre del suo esercizio scalato, il gruppo ha registrato un incremento dell'utile netto del 25%, a 5,809 miliardi di corone (circa 645 milioni di euro). Questo dato corrisponde globalmente alle attese degli analisti del consensus Dow Jones Newswires, che puntavano su 5,63 miliardi.
Il fatturato è aumentato di oltre il 19% in un anno, a 44,181 miliardi di corone, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La buona salute del secondo trimestre (marzo-maggio) si spiega soprattutto per le collezioni, che sono state "ben accolte", e attraverso la continuazione di "una forte espansione", si è rallegrato il direttore generale Karl-Johan Persson, citato in un comunicato.
Tutti i marchi del gruppo, da H&M Home a COS, passando per Monki o Weekday, hanno incrementato bene le loro vendite sulla totalità del trimestre, secondo il DG. Il gruppo ha annunciato il lancio in autunno di una nuova gamma, più ampia, di calzature. Il lancio si svolgerà contemporaneamente nei negozi di nove Paesi e su Internet.
La strategia di crescita di H&M consiste nell'aumentare dal 10 al 15% il numero dei suoi negozi nel mondo tutti gli anni, con una notevole redditività, ha ricordato il gruppo di fast fashion.
H&M prevede così l'apertura di 375 nuovi negozi in tutto il 2014. La maggioranza di loro è prevista negli Stati Uniti e in Cina, oltre all'Australia, dove è stato aperto un primo store in aprile; ma il gruppo comincerà anche a distribuirsi in India e nelle Filippine dal prossimo autunno. H&M punta anche sulla Spagna, sull'Italia e sulla Cina per contare di più su Internet a partire dalla fine dell'anno.
Ottimista, H&M si è tuttavia affrettato a sottolineare nel suo report alcuni fattori di rischio e incertezza con i quali si troverà a fare i conti in un prossimo futuro (condizioni meteorologiche, cambiamenti macro-economici negativi o fattori esterni nei Paesi produttori), ma senza allarmarsi più di tanto.
Nell'esercizio chiuso a fine novembre, il gruppo svedese ha raggiunto i 17 miliardi di euro di fatturato (+6%) consentito dall'ulteriore sviluppo della rete (di 3.100 negozi in 53 Paesi). Generati poi 1,92 miliardi di euro di utili.
Matthieu Guinebault e AFP (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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